E Riva de Po, SIA! Con Riva del Po si realizza un passaggio epocale per la storia di Ruina, Zocca, Ro, Guarda, Alberone, Cologna, Berra e Serravalle e località contermini: si è scelto il futuro, si è scelto di essere arbitri del proprio destino e si è allontanata la paura, questa grande nemica dell’inizio secolo in cui viviamo, tanto agitata anche dai social media.
Comunque la si pensi, la storia ricorda i fatti e domenica si è fatta la storia. Si è scelto qualcosa di più di un nome per una nuova e più grande casa per i suoi 8000 “nuovi padroni”: si è scelto di avere più risorse da investire, più potere contrattuale con le Regioni e le società dei servizi: si è scelto di dare opportunità e risorse che si potevano solo immaginare. Ad ogni potere corrispondono innumerevoli responsabilità ed è per questo che le decine di volontari che hanno lavorato per il SI al referendum sono già al lavoro, magari su più fronti, per porre le basi per il futuro. Le elezioni del maggio prossimo saranno l’occasione per apprezzare la ricetta di sviluppo più convincente e non ci annoieremo di certo. Rimarrà difficile per chi non ha voluto Riva del Po, spiegare perché si candida a gestire Riva del Po: anche questo è un fatto.
Il ringraziamento va esteso anche a chi ha votato No: avremo l’occasione per fargli ricredere dai molti motivi di contrarietà. La politica è fiducia e opere e adesso è giunto il momento del fare. Stiamo sicuri: i servizi rimangono tutti, a farsi la festa, in omaggio alla sobrietà dei tempi nuovi, sono stati i tanto criticati “politici ” che da lunedì sono dimezzati, per il futuro, in numero e in costo. In proposito un detto americano, ripetuto per la festa del ringraziamento, recita: avete mai visto un tacchino andare nel forno da solo?
Benvenuta Riva del Po, una nuova porta dall’Emilia verso il Veneto e verso il nord est, in una Europa più giusta.
Il comitato per il SI