Egregio Direttore,
oggi si conclude un pezzo di storia della nostra città, con l’incorporazione della Cassa di Risparmio nell’incorporante Bper.
La conclusione non è stata oltremodo onorevole: dopo quasi centottant’anni la banca è stata acquistata per un euro, lasciando sul lastrico migliaia di risparmiatori ferraresi che avevano creduto, come il sottoscritto, nell’Istituzione creditizia ferrarese. Tra l’altro io ho anche lavorato alle dipendenze di una delle società del Gruppo Carife dal 1995 al 2004 in qualità di Quadro Direttivo. Per cui è ancor più amaro il mio ricordo, avendo dovuto subire anche le angherie di una direzione che ha certamente procurato perdite economiche, tra le tante altre causate dalla mala gestio i cui responsabili non riterrei siano solo quelli oggi sub judice.
Cassa di Risparmio di Ferrara è stata una delle prime Casse di Risparmio autorizzate dall’allora Stato Pontificio.
Penso che il Conte Alessandro Masi, primo Presidente della banca, e le tante altre persone oneste e probe che hanno portato onore e vanto alla città di Ferrara, mediante la loro opera ed il loro appassionato impegno per dar lustro all’Istituzione cittadina possano provare dispiacere per una fine tanto ingloriosa.
Le colpe di tale fine, a mio avviso andrebbero ricercate anche nella politica degli ultimi due decenni ed in particolare a chi ha deciso l’applicazione anticipata del “bail-in”; nella “vigilanza” che non ha vigilato a sufficienza ed, anzi, ha protratto uno stato pre-comatoso con una gestione commissariale che penso possa aver distrutto quel poco che residuava del patrimonio aziendale.
Infine, mi sia concesso il ricordo commosso di persone che oggi non ci sono più e che, forse, sono venute a mancare anche in conseguenza di scelte inopportune.
Con l’augurio che la città possa riprendersi dal trauma e che possano arrivare tempi più normali, pur in un momento politico e sociale molto incerto, colgo l’occasione per inviare cordiali saluti.
Ad majora!
Lucio Maccapani