Politica
10 Novembre 2017
Viaggio blindato per i giornalisti sul “Destinazione Italia”. Gli Azzerati: “Ci ha promesso un fondo per il risparmio tradito”

Renzi non si chiude nel Palazzo, ma nel treno

di Marco Zavagli | 3 min

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“L’augurio è quello di non chiudersi mai nel Palazzo, ma stare in mezzo alla gente in questo Paese meraviglioso”. Chiude così Renzi la sua conferenza stampa a bordo di Destinazione Italia, l’intercity dei dem che lo sta scarrozzando intorno alla Penisola.

La tappa è quella da Rovigo, dove il segretario si è fermato per ammirare il distretto della giostra, a Ferrara, dove in compagnia del ministro ferrarese Dario Franceschini ha visitato il Meis. Prima sono state toccate Treviso, Padova e Marghera. Tante tappe che gli fanno dire come si senta “disintegrato da questo viaggio in treno meraviglioso, affascinante ma impegnativo”.

A bordo di quell’intercity il segretario provinciale Vitellio aveva invitato la stampa locale. Un’opportunità per poter ascoltare le parole di Renzi verso gli Azzerati Carife, fatti salire anch’essi dal binario 4 della stazione rodigina.

Ma i giornalisti sono stati mestamente confinati per tutto il tempo a tre vagoni di distanza, senza possibilità nemmeno di entrare nel “vagone dell’ascolto” per una foto. “Quelle ve le mandiamo noi” hanno assicurato a voce stentorea i membri dello staff comunicazione.

E così la striminzita delegazione di risparmiatori, composta da tre persone, ha potuto godere dell’ascolto del leader Pd – ‘scortato’ dal ministro Franceschini, dal segretario regionale Calvano, dalle parlamentari ferraresi Bertuzzi e Boldrini, dal sottosegretario all’economia Baretta – per circa un quarto d’ora, lontano dalle orecchie indiscrete, e dalle domande, dei cronisti.

Tutto questo mentre Renzi invitava a non chiudersi nel Palazzo. Anche perché lui si è chiuso nella sua carrozza. E la conferenza stampa è stata semplicemente una diretta facebook registrata davanti al suo personale.

Tutti i giornalisti, delle testate locali e nazionali, erano relegati appunto tre vagoni più in là. Tutti coinvolti in un grottesco rito, sintesi suprema di illogicità e inanità: seguire davanti al loro computer o smartphone le parole che il segretario Pd pronunciava a bordo dello stesso treno, ma a sei paratie di distanza.

E così per capire cosa è stato detto ai risparmiatori ferraresi (o, come dice Renzi, “i cittadini abbastanza arrabbiati”) è stato necessario attendere la fermata del treno. Sorbirsi l’accoglienza a suon di fischi e parolacce rivolte al leader Pd, coperte in parte dagli applausi dei dem locali (caricati tutti poco dopo su due pullman in direzione Meis), tornare in redazione e chiamare al telefono i rappresentanti degli Azzerati.

Renzi con gli Azzerati Carife

“Gli abbiamo chiesto – ci fa sapere Katia Furegatti – di inserire nella legge di stabilità un fondo di solidarietà per rimborsare i risparmiatori traditi e allo stesso tempo di sollecitare Bper per sostituire le azioni perse con altri titoli utili, visto che la banca può vantare oggi 149 milioni di utile”. Gli Azzerati hanno consegnato a Renzi un documento programmatico con tutte le considerazioni sul governo e sulle note disparità di trattamento tra risparmiatori di banche diverse”.

“Ci ha risposto che lo aveva già letto – continua Furegatti – e ha preso l’impegno insieme a Baretta di creare un ‘Fondo per il risparmio tradito” attraverso un emendamento da inserire nella legge di stabilità. Se si arriva a farlo è per noi una piccola vittoria. E Renzi, che per noi è stato un boia, si potrebbe ancora riscattare”.

 

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