Tutto confermato. Ferri, alias Tagliani, alias Hera, confessano.
Confermato che il cambiamento nella gestione dei rifiuti è imposto dalla regione per aumentare il riciclaggio della materia e la produzione procapite dei rifiuti.
Confermato che Hera aveva due strade, passare al porta o cambiare i cassonetti per misurare l’indifferenziato. Ha scelto la seconda (il tutto camuffato dallo studio pagato da noi) solo per mantenere il parco automezzi intatto e per non modificare l’organizzazione della raccolta. Il Comune ubbidisce e spende milioni di euro per cambiare i cassonetti, lasciando l’esaltante spettacolo sulle strade nella città patrimonio dell’Unesco.
Nel contempo Hera mette un paletto per il prossimo affidamento della concessione (chi può fare concorrenza a Hera con questo sistema di raccolta? L’ex Area non è attrezzata e ha organizzato la raccolta diversamente, inoltre in regione Hera ha il monopolio, grazie alla complicità della politica (PD) e al sostegno dei poteri economici locali, cooperazione e finanza, che incamerano i profitti sicuri, senza rischi da competizione, prelevandoli dalle tasche dei cittadini).
Confermato che Alessandria e Bolzano hanno abbandonato il sistema. Ferri, alias Hera, non risponde alle critiche tecniche ai difetti del sistema, che lo rendono il peggior in Italia e in Europa.
Confermato che la tariffa non aumenterà (tradotto non diminuirà e di sicuro aumenterà).
Confermato che il cancrovalorizzatore continuerà a bruciare i rifiuti degli altri, che noi respireremo. Dunque se poteva esserci un beneficio sanitario con l’introduzione delle calotte, questo non ci è concesso da Hera e dai suoi soci privati, dunque da Tagliani e dal Pd, perchè non vogliono rinunciare ai profitto a danno dei nostri polmoni.
Falso che il porta a porta costi di più, lo hanno dimostrato numerosi studi condotti laddove il sistema è a regime da anni.
Conclusione: qui comanda Hera, ferraresi cuccatevi le calotte e l’inceneritore, le tariffe tra le più care d’Italia, il degrado urbano, le patologie da inquinamento dell’aria per la combustione dei rifiuti degli altri.
Solo un cambio di amministrazione potrà staccare la spina a questa vera e propria persecuzione di una collettività, mettendo i paletti a Hera o meglio liberandosene del tutto, aprendo le porte ad uno dei numerosi consorzi che in Italia praticano il porta a porta da anni e inibendo l’uso dell’inceneritore ai rifiuti esterni.
In cabina elettorale si può sistemare la faccenda.
Valentino Tavolazzi
Progetto per Ferrara