Economia e Lavoro
26 Ottobre 2017
Il personale dell’ispettorato territoriale del lavoro di Ferrara in stato di agitazione

“I lavoratori dello Stato maltrattati dallo Stato”

di Redazione | 2 min

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di Simone Pesci

Il personale dell’ispettorato territoriale del lavoro di Ferrara è in stato di agitazione. Salario accessorio non percepito attraverso la non certificazione del fondo unico di amministrazione del 2016 e il taglio di una parte delle somme destinate anche del 2015; mancata attuazione delle progressioni economiche da parte del Ministero del lavoro sebbene già previste nelle precedenti contrattazioni; inesistente e inidonea formazione del personale e carenza di strumenti sia informatici che di banche dati; trattamento economico differenziato a seconda che gli ispettori siano del ministero, dell’Inail o dell’Inps; sicurezza e carenza di personale. Sono queste le problematiche che hanno fatto nascere un presidio nella mattinata di giovedì davanti alla prefettura, indetto da Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uilpa.

I sindacalisti sono anche riusciti ad avere un incontro con il prefetto Michele Tortora, il quale, fa sapere il segretario della Fp-Cgil Natale Vitali, si è detto sorpreso nell’apprendere diverse carenze delle quali non era a conoscenza.

“Lo stesso prefetto – esordisce Vitali – ha ribadito come il lavoro sia uno dei beni più importanti”. Da qui nasce la sorpresa per “i tagli effettuati nel 2015 e nel 2016” e l’apprezzamento dello stesso Tortora per “il fatto che si tenga viva l’attenzione su queste questioni”.

Il segretario della Fp-Cgil parla di “problema strutturale”, in uno dei luoghi di “presidio di legalità per definizione, per il quale si ha la sensazione che si ha più voglia di smantellare che creare una situazione migliore”.

Se poi gli ispettori per svolgere al meglio la loro attività lavorativa devono utilizzare la propria automobile senza ricevere compenso, perché l’elevata tassazione e il mancato pagamento di quanto corrisposto hanno vanificato l’intento dell’incentivo, il cerchio si chiude: “se si sta continuando a fare quello che si sta facendo è per grande senso dello Stato”.

Per concludere Vitali fa un’amara considerazione: “i lavoratori dello Stato sono maltrattati dallo stesso Stato: una cosa tutta all’italiana”.

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