“Arriva Internazionale” e ci spiega la direttrice del festival che lo spirito di questa edizione è il “mondo che guarda con un cannocchiale”.
Sarà affrontato il tema del populismo: mi chiedo se gli intellettuali che dei fiumi di parole hanno fatto un mestiere, dai loro salotti sapranno riconoscerne i motivi della nascita, a darsi e dare una spiegazione del fatto che milioni di persone che ogni giorno si alzano per andare a lavorare non hanno più fiducia in una classe politica corrotta e distante.
Un cannocchiale che indaga sulla potenza economica della Corea del Sud ma non si accorge che qualche metro più a nord c’è chi gioca alla guerra lanciando missili, mettendo a rischio sicurezza, ambiente e salute mondiale, salvo poi preoccuparsi se Trump si ritira dall’accordo di Parigi sul clima.
200 intellettuali, tutti allineati all’Internazionale del regime e del pensiero unico, schierati per l’integrazione e accoglienza ma non una parola sulle persecuzioni ancora oggi subite dai cristiani nel mondo, sia fisiche quando pagano con la vita, ma anche valoriali, quando Europa e Occidente rinunciano e nascondono ogni riferimento alla propria civiltà, per lasciare posto ad un multiculturalismo estremista.
Auspico si possa organizzare un’Internazionale libera di affrontare i reali problemi delle persone: sicurezza, lavoro, difesa della famiglia e di una vita dignitosa. Su queste basi sarà più facile anche l’accoglienza.
Alcide Mosso