La notizia, anticipata dal Ministro Franceschini, che il collega dell’Interno Minniti aveva deciso di inviare a Ferrara alcuni militari a supporto delle forze dell’ordine ha scatenato una accesa polemica politica. E se è normale che ciò avvenga da parte di forze politiche diverse lo è meno se l’accensione forte della polemica e delle critiche avviene da parte di quotidiani, siano essi on line o meno.
Atteniamoci ai fatti, che è quanto si dovrebbe fare, e registriamo che:
– da molto tempo il Comune di Ferrara chiede un potenziamento delle forze dell’ordine (si risale all’epoca del Ministro Cancellieri);
– Richieste in tal senso sono anche state reiterate all’attuale Capo della Polizia Gabrielli che ha assicurato al Sindaco l’invio di nuove unità solo dalla prossima primavera;
– Il gruppo consigliare del PD ha sostenuto le proteste e le giuste richieste delle rappresentanze sindacali della Polizia di Stato;
– l’Amministrazione Comunale con a capo il Sindaco Tagliani ha richiesto pressantemente a Prefetto e Questore una presenza costante delle forze dell’ordine sul territorio – in particolare nel quartiere GAD – e non interventi spot;
– le istituzioni hanno risposto con un’operazione importante di dispiegamento in forze di Carabinieri e Polizia. In quella recente settimana di attività intensa sono apparse ancora più evidenti le vere necessità;
– il Questore di Ferrara, Dott. Sbordone, ha confermato la necessità di una presenza continua delle forze dell’ordine e ha anche affermato che per un efficace contrasto ai reati, oltre al lavoro in sinergia col Comune, è necessario cambiare le leggi esistenti;
– l’evidenza della necessità di presenza costante sul territorio, ribadita dal Questore, si scontra con la reale e nota carenza di personale;
– il Ministro dell’Interno Minniti ha deciso, in attesa delle nuove assunzioni in primavera, a seguito dell’espletamento del concorso in Polizia, di inviare personale – che non può essere reperito altrove sul territorio nazionale dato che la carenza lamentata è generale – proveniente dai ranghi militari destinati a queste funzioni con l’operazione “Strade Sicure”.
Stiamo dunque parlando di una presenza transitoria di questi elementi preparati in attesa delle nuove assunzioni; presenza che risponde alle ribadite esigenze manifestate dalle istituzioni tutte.
Non arrivano i carri armati.
Sarebbe quindi opportuno concentrarci sulla sostanza accogliendo senza assurde polemiche queste decisioni che vanno però supportate con altre operazioni: cura del territorio declinata in molti modi che non vanno banalizzati o ridicolizzati e modifica in Parlamento delle attuali leggi che consentono a chi delinque di farla franca perché la semplice denuncia è acqua fresca per spacciatori, ladri e altri che continuano imperterriti e impuniti a svolgere le loro attività alla faccia del cittadini e delle forze dell’ordine.
Patrizia Bianchini
Consigliere comunale Pd