Lettere al Direttore
13 Settembre 2017

Franceschini ed esercito a Ferrara: qualcosa non torna

di Redazione | 3 min

“Quando vedi la verità fiorire sulle labbra del tuo avversario rallegrati, quello è il segno della tua vittoria!”

Solo parafrasando Giorgio Almirante posso comprendere le affermazioni del ministro (ricordate i fischi alla SPAL?!) Franceschini: a Ferrara arriverà l’esercito per garantire la sicurezza dei cittadini in zona GAD!

Finalmente!

Ma, queste affermazioni di cui siamo estremamente contenti per la sicurezza della nostra città fanno sorgere per forza dei dubbi: ma davvero Franceschini è ancora iscritto al partito democratico come gli stessi amministratori di Ferrara?

Basta aprire qualsiasi rassegna stampa, basta digitare qualsiasi motore di ricerca, per trovare titoli, articoli, mozioni, azioni, interpellanze, manifestazioni, dove me, dopo i fratelli d’Italia, dove le opposizioni tutte, dove cittadini e le associazioni, hanno sempre chiesto una cosa: PIÙ SICUREZZA, ESERCITO A FERRARA!

Lo abbiamo chiamato operazione strade sicure, abbiamo chiesto l’esercito, abbiamo chiesto le pattuglie miste e, abbiamo addirittura scomodato il prefetto e questore… Ma dalla parte del Comune, dell’amministrazione, è sempre arrivata la stessa risposta: NO! Siete voi pazzi, militaristi, fascisti, populisti!

Mi ricordo addirittura, che in uno dei primissimi consigli comunali in cui avevo avuto l’onore di sedere all’interno del Comune di Ferrara, avevo presentato una maxi mozione sulla sicurezza in cui chiedevo al sindaco e agli assessori proprio questo.

La risposta, ancora ben stampata in mente, dell’assessore alla sicurezza Aldo Modonesi era stata la seguente: “Mai e poi mai, per scelta politica della nostra amministrazione, saremo d’accordo ad una militarizzazione della città o parte della città!” Era il 2014.

Perché dopo tanti anni, questo cambio repentino di rotta? Allora sulla vicenda i casi sono 3:

1) finalmente, dopo tanti anni di sordità, il partito democratico che amministra in modo incontrastato la città ha ascoltato le richieste incessanti e costanti di tutte le opposizioni e cittadini e si è lasciato convincere della bontà di questa nostra richiesta.

La cosa è grave: perché se avessimo messo in campo quest’azione fin da subito, probabilmente oggi ci troveremo in una situazione di sicurezza ben diversa.

2) la situazione della sicurezza nella zona GAD è diventata negli ultimi mesi così grave, così asfissiante, così invivibile per i cittadini, che anche lo stesso partito democratico che da sempre ha negato la situazione, cercando di derubricarla ogni volta alle percezioni soggettive dei cittadini o alle percezioni politiche delle opposizioni, non ha potuto fare a meno che correre ai ripari, utilizzando la carta più pesante sul versante della sicurezza.

Se fosse così, sarebbe ancora più grave: ci troveremmo davanti ad una situazione ormai sfuggita completamente di mano al controllo dell’amministrazione e che a causa della cecità ideologica degli anni passati ha creato ora un vero e proprio mostro difficile da abbattere. E a farne le spese, in tutti questi anni, urlando la propria paura e il proprio malessere, sono stati cittadini. Colpevolmente lasciati soli da chi doveva invece governare e amministrare.

3) si avvicinano le elezioni. Il partito democratico, e Franceschini, hanno paura di perdere voti. Probabilmente quindi questa dell’esercito nella zona GAD sarà soltanto l’ennesimo, stucchevole, disonesto, spot elettorale della sinistra Ferrarese che, ormai in campagna elettorale, farà di tutto per mantenere i sessant’anni incontrastati dittatura del malgoverno della nostra città.

La paura, ancora più grave, sarà quella che una volta ottenuti i voti per essere nuovamente rieletti e nuovamente governare Ferrara, questa attenzione sulla sicurezza insieme con i ragazzi dell’esercito, saranno nuovamente chiusi nel cassetto.

Per scongiurare questo esiste soltanto un antidoto: la voglia di cambiare dei ferraresi all’interno della cabina elettorale.

Paolo Spath

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