Politica
5 Settembre 2017
Il consigliere economico di Palazzo Chigi oggetto di un eccessivo e offensivo post su Facebook del gruppo di azzerati

I ‘No Salva-banche’ attaccano Marattin: «Verremo a ricoprirti di letame»

di Daniele Oppo | 4 min

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Continuano ad essere molto, troppo, accesi i toni dello scontro tra il gruppo di risparmiatori azzerati “No Salva-banche” e il Pd, soprattutto dopo quanto successo alla Festa de L’Unità di Bologna tra Matteo Renzi e l’azzerata ferrarese Giovanna Mazzoni.

Nel mirino del gruppo entra ora Luigi Marattin, consigliere economico di Palazzo Chigi, renziano della prima ora, che si è espresso molto duramente su quanto accaduto a Bologna, prendendo le difese dell’ex premier e del suo «avete rubato lo dice a sua sorella».

«Luigi Marattin, ridacci i nostri quattrin», esordisce un post su Facebook dei No Salva-banche i cui toni si fanno eccessivi.  Marattin è infatti il target di un post decisamente pesante, in cui viene apostrofato come “fido cagnolino” che “interviene abbaiando” in difesa di Renzi – di cui è “fedele servetto” – e delle parole rivolte alla contestatrice ferrarese. Il cognome viene storpiato in “Burattin”.

«Secondo il fedele servetto – scrivono i No Salva-banche – “rubare lo dice a sua sorella” diventa una risposta plausibile, anzi necessaria per combattere l’abbruttimento della (loro) democrazia. Ma noi la democrazia del Partito Democratico, di Renzi e dei suoi servi fedeli la conosciamo bene: sappiamo cosa significa svegliarsi la mattina e ritrovarsi senza i risparmi di una vita frutto di un decreto voluto per salvare i loro amichetti delle banche, sappiamo cosa significa essere sequestrati dai funzionari di polizia diventati la scorta quotidiana di tutti questi signori. E allora le parole di Burattin diventano un modo di arrampicarsi sugli specchi, di difendere l’indifendibile e si palesa il collegamento, da lui stesso proposto, tra gli insulti di Renzi e le politiche del Partito Democratico: entrambe le cose sono frutto l’arroganza di un potere messo alle strette dalla forza e dalla rabbia dei riparmiatori truffati e le bugie che provano ripetutamente a propinarci».

Per i Salva-banche Marattin «sputa in faccia a milioni di cittadini che portano sulle spalle e soffrono i costi di una crisi creata da loro stessi, mentre egli stesso si gode i privilegi del suo servilismo e della sua lingua lunga scegliendo, di volta in volta, da quale poltrona fare la predica».

Ma le cose si mettono ancora peggio quando il gruppo allarga il campo e – nuovamente – usa termini pesanti, come «ladri in giacca e cravatta» a cui opporsi per evitare che «possano nuovamente rubarci i soldi e il futuro». E di nuovo, infine, tornano su Marattin, storpiandone il nome e chiudendo con quella che suona come una minaccia che riecheggia quanto già avvenuto a giugno nello studio universitario a Bologna: «Verremo faccia a faccia ad urlarti la nostra rabbia e a ricoprirti di letame».

Parole, atteggiamenti che provocano la reazione di Eric Zaghini, sindaco di Berra e responsabile per lo sviluppo economico del Pd estense, che da un lato si schiera al fianco di Marattin, dall’altro sembra lanciare una frecciatina al deputato Alessandro Bratti, che invece aveva criticato Renzi per la sua uscita, invitando al dialogo. «Vedo che questi signori continuano ad usare toni pacati e misurati, in ossequio all’invito al dialogo giunto da alcuni esponenti del Pd – scrive su Facebook -. A me paiono semplicemente toni squadristi e vergognosamente intimidatori. Spero ci si renda conto presto che con certi soggetti il dialogo non solo è impossibile, ma addirittura controproducente. Solidarietà ovviamente all’amico Luigi Marattin, senza se e senza ma. Vediamo se ci si divide anche su questo, pur di assecondare (in ottica elettorale) certe pulsioni».

Una condanna arriva anche da Luigi Vitellio, segretario provinciale del Pd: «Condanna ferma e assoluta nei confronti dei “no salva banche”. Massima solidarietà a Luigi Marattin. La misura è veramente colma e bisogna tracciare una chiara riga a terra tra chi fa politica e chi fa intimidazioni».

Infine è lo stesso Marattin a intervenire, facendo ironia e condividendo il post dei No Salva-banche (e anche qui è chiaro l’intento di far passare anche un messaggio interno al Pd): «Fa piacere vedere come coloro che hanno dato del “ladro” a Renzi abbiano capito di aver esagerato coi toni. Eccoli qui, infatti, che espongono pacatamente e civilmente le loro ragioni».

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