Lettere al Direttore
6 Settembre 2017

Tolleranza zero verso chi oltraggia le donne

di Redazione | 3 min

Lascia l’amaro in bocca la vicenda dello stupro avvenuto a Rimini ed è ancora più avvilente rendersi conto che viviamo in una società che insegna alle donne a difendersi dallo stupro, invece di insegnare agli uomini a non stuprare le donne.

Lo diciamo in primo luogo in qualità di donne e in secondo di donne impegnate in politica. Abbiamo aspettato qualche giorno prima di esprimere la nostra opinione e tutti i nostri dubbi su quanto successo a Rimini ed alle successive parole oscene del mediatore culturale che giustificava lo stupro di due poverette.

Noi siamo molto preoccupate, per noi, per le nostre figlie e per tutte le donne di oggi e per quelle che diventeranno tali in futuro e che decideranno di rimanere a vivere in Italia.

Abbiamo tollerato fin troppo. Abbiamo permesso che persone che hanno nel loro DNA culturale il disprezzo per la donna (e quindi religioso, perché la religione essa stessa è parte della cultura dei popoli) siano considerate membri della nostra società civile.

Siamo partiti tollerando il fatto per esempio che alcune donne debbano coprirsi il volto e la testa per non stuzzicare l’immaginario del maschio alfa, tanto erano le loro donne e a noi che cosa importava? In fondo non era così anche da noi una volta?

Abbiamo poi tollerato che le bambine non venissero mandate a scuola, costrette a sposare persone che non conoscevano in età adolescenziale, che non potessero vestire all’occidentale, che prendessero cinghiate in caso disubbidissero. Tanto erano le loro donne no?

Abbiamo anche tollerato che le donne non potessero imparare l’italiano e che non potessero andare in giro se non accompagnate da membri maschi della famiglia, in fondo era la loro cultura no?

Abbiamo tollerato che parecchi di questi maschi alfa considerassero noi femmine occidentali come delle “poche di buono”, che ci fischiassero dietro, che ci guardassero come se fossimo dei Ferrero Rocher che camminano. Era anche questa una questione di cultura no?

Abbiamo infine pure tollerato che certi loro “santi uomini” non volessero neppure stringere la mano ad una donna in quanto essere impuro!

Ecco, noi pensiamo di aver tollerato troppo, perchè il futuro per noi donne occidentali, se nessuna di noi incomincia veramente a stancarsi e a battere i pugni sui tavoli giusti, sarà fosco. Per noi e per le nostre figlie.

Non possiamo tollerare più che, in nome di una diversità culturale alla quale noi ci “dobbiamo” (secondo chi ci governa) adattare, ci sia qualcuno che vuole portare questa nostra nazione al medioevo.

Noi non tolleriamo gli ancora tanti uomini italiani (e purtroppo ce ne sono) che pensano che un donna in fondo gode quando viene stuprata e tolleriamo quindi ancora meno un popolo che della sottomissione della donna ne fa una questione culturale e religiosa.

Non tolleriamo nemmeno tutti quei movimenti femministi, quelle donne impegnate in alte cariche pubbliche che non spendono adesso una parola, non una, per dire in maniera forte e chiara che no, la donna non si tocca, la donna deve essere libera di vestire come vuole, di studiare, di imparare l’italiano e di vivere nella società senza che ci sia un qualche uomo che si arroghi il diritto di violarla solo perché culturalmente la considera un oggetto.

Noi questo tipo di cultura non la vogliamo in casa nostra. Abbiamo lottato per essere quelle che siamo e non tolleriamo chi vuole toglierci questa libertà.

Caterina Galli

Coordinatore Provinciale Fare! Con Flavio Tosi Parma

Giovanna Stefanelli

Coordinatore Provinciale Fare! Con Flavio Tosi Ferrara

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