Politica
23 Agosto 2017
Maisto: «Mai nascosto nulla, strumentalizzazioni per colpire me». Ma ci sono ancora cose da chiarire

Movida. Ci saranno altri soldi per le associazioni e i dubbi rimangono

di Daniele Oppo | 6 min

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Doveva servire per fare chiarezza dopo le polemiche, ma la conferenza stampa sul progetto del Comune per la movida, fa sorgere invece dubbi sulla sua reale necessità.

Ci sono 60mila (non solo 30mila) euro per la movida. «I soldi per questo progetto – spiega Maisto in una affollata conferenza stampa – non sono comparsi improvvisamente in una seduta di giunta, ma sono stati stabiliti dal consiglio comunale, tramite un emendamento, per i tre anni 2016-2018. Ci sono 60mila euro a disposizione». Quasi il doppio dunque rispetto a quanto finora già stanziato e che le associazioni (anche eventuali altre interessate) potranno ricevere a consuntivo delle proprie attività.  Finora sono ripartiti così: 7mila euro all’Ultimo Baluardo per eventi musicali in strada a basso impatto ambientale; 7mila euro all’Uisp per eventi sportivi e di danza a basso impatto ambientale (il presidente Enrico Balestra ha candidamente ammesso di averne chiesti di più, anche per via delle difficoltà di fare eventi sportivi in siti non pensati per tali scopi,  e di essersi dovuto accontentare); 7mila euro a Teatro OFf per eventi culturali di poesia e di rappresentazione teatrale; 5mila euro a Il Turco per la promozione e divulgazione; 5mila euro a Web Radio Giardino per l’attività di documentazione.

Maisto e le critiche. Il vicesindaco prova a rispondere anche ad alcune critiche emerse in questi giorni: «Non è mai stato nascosto nulla, non lo ha scoperto qualche consigliere ma è stato comunicato ufficialmente. Ma la critica che mi è dispiaciuta di più è quella di Matteo Musacci della Fipe: questi fondi sono riservati per attività culturali, ricreative e sociali. Le associazioni di categoria sono altri strumenti. Potevamo trovarci prima? Non lo so, ma come tutti i progetti sperimentali anche questo è aperto alle correzioni». Infine una difesa quasi d’ufficio alle associazioni: «Chiedo scusa a nome della politica alle persone che sono qui, spesso precarie e che fanno attività straordinarie ma che vengono etichettate come “amici degli amici”. È ingiusto dire che prendono soldi per una questione clientelare. Si chiama strumentalizzazione: attaccare altre persone per attaccare il sottoscritto».

Movida On. Tornando al progetto “Movida On” – non si chiama più “La movida siamo noi”, pare che sia troppo altisonante anche per il Comune – Promeco è stata incaricata dal Comune e finanziata per creare «un percorso che si intrecciasse con il mondo della notte – spiega la referente Sabina Tassinari -. Un progetto culturale, artistico, educativo, senza l’obiettivo di scalzare la movida ma per lavorare a complemento di quella che è l’aggregazione ricreativa». Il tutto prendendo spunto da un questionario somministrato ai giovani durante il 2016, in cui è merso che una buona parte di essi vorrebbe vedere più attività simili. La “chiamata diretta” delle associazioni finora coinvolte – L’Ultimo Baluardo, Teatro Off, Web Radio Giardino, Uisp, Il Turco, il Gruppo del Tasso – è spiegata così da Tassinari: «Abbiamo ritenuto di collaborare con associazioni che già collaborano con il Comune, che sono formate da giovani e danno garanzia di capacità amministrativa». Ci si chiede però quali garanzie amministrative superiori possa offrire la Web Radio Giardino, nata da pochissimo e non ancora operativa.

Il progetto è in via sperimentale, ma qual è? L’idea, in soldoni, consiste nell’affiancare alla classica movida eventi di diverso tipo, leggeri e sostenibili nell’organizzazione, in via sperimentale durante la stagione autunnale – avvio il 27 settembre, poi tutti i mercoledì di ottobre, 8 e 15 novembre – e si spera stabile in quella primaverile 2018. I posti prescelti sono piazza Municipale, il Listone e piazza Savonarola, più alcune vie secondarie. Questo è quanto, e sembra un po’ difficile individuare una vera progettualità dato che finalità e obiettivi coincidono in buona sostanza con le attività – eccellenti e meritorie – che già le associazioni portano avanti. Sono le stesse associazioni ad occuparsi dell’organizzazione degli eventi e il progetto di Promeco sembra più un modo per aggregarli e distribuirli nei mercoledì della movida che la costruzione di qualcosa di nuovo. L’Uisp farà eventi legati allo sport e (tranne data e luogo) se li pianificherà in autonomia, Teatro Off e il Gruppo del Tasso faranno letture e rappresentazioni nei modi in cui già hanno avuto notevole successo, il Turco lavorerà come agenzia di comunicazione sulla scorta del successo ottenuto con Interno Verde, la Radio Giardino farà la radio raccontando gli eventi, l’Ultimo Baluardo porterà la musica. Ma sono le singole associazioni a portare ciò che sanno fare all’interno del progetto. «Tutto verrà monitorato e interverremo immediatamente se ci sarà qualcosa da correggere», promette la referente di Promeco, il problema è capire cosa e come verrà monitorato.

Perché Promeco? Ma la stessa Promeco – che è espressione dell’assessorato alla Salute e svolge un ruolo di monitoraggio, sostegno e progettazione di percorsi educativi per gli adolescenti e supporto alle famiglie – è fonte di dubbi, risultando non proprio immediato il perché sia stato incaricato di progettare eventi sportivi, culturali e teatrali per i mercoledì sera in piazza. Il motivo recondito è forse nel testo dell’emendamento al bilancio triennale 2016-2018 (firmato da Ilaria Baraldi e Leonardo Fiorentini) che assegna i fondi per il progetto ma che lo fa sulla necessità di «investire sull’educazione delle persone privilegiando interventi di conoscenza, ascolto e dialogo con i fruitori della vita notturna della città, promuovendo una campagna di educazione e sensibilizzazione a partire dalle basi di quel senso civico che dovrebbe essere patrimonio di ogni frequentatore della città e prevedere risorse per avviare un progetto di “Mediazione culturale e civica durante le sarete in centro storico” promosso dall’amministrazione». Non si può contestare il ruolo educativo della cultura, neppure quello dello sport, ovviamente, ma ci pare che il senso dell’emendamento non fosse quello di creare nuovi eventi, ma percorsi “educativi” per i giovani di tipo diverso, forse più vicini a quanto fatto nel 2013 dall’Ascom e dalla Fipe con il progetto Viva Movida, magari da migliorare, integrare, anche con eventi culturali e sportivi.

Perché non progetti esistenti? Ancora, c’è da chiedersi perché tali attività, anziché con Promeco, non vengano allora attivate in seno ad altri progetti più affini, dedicati ai giovani – come YoungerCard o OcchiAperti o Area Giovani – finanziate da Regione e Comune e che già coinvolgono alcuni soggetti e alcune associazioni presenti nel progetto Movida On: Ferrara Off, la stessa Licia Vignotto (che è anche referente locale per YoungerCard e tra i fondatori de Il Turco), l’Ultimo Baluardo, che di fatto è il centro delle attività legate a YoungerCard. Perché la valorizzazione delle buone relazioni tra i giovani sembra fermarsi al giorno della movida e c’è bisogno di coinvolgere e finanziare con altri progetti più o meno le stesse associazioni per fare quel già fanno? Perché non coinvolgere allora le stesse associazioni in un altro modo se ciò che già fanno non basta? Non per forza con un bando – che l’assessore Maisto ha indicato come prassi obbligata per il futuro, anche se «è difficile trasformare un progetto sperimentale in un bando» – ma almeno con un concorso di idee, sfruttando l’anno vuoto (il 2016), scegliendo e finanziando quelle migliori per raggiungere gli obiettivi posti.

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