Lettere al Direttore
21 Agosto 2017

Sull’apologia del fascismo

di Redazione | 4 min

E’ ora che  venga considerato il reato di apologia del fascismo.

Ormai tutti i giorni si sente parlare di persone che pubblicamente inneggiano al duce sotto forme diverse ;

abbiamo visto alcuni anni fa a Ferrara in un noto locale si serviva il caffè con bustine di zucchero con l’immagine del duce, per arrivare a qualche mese scorso allo stabilimento balneare con immagini e scritte evocanti il fascismo, poi la settimana scorsa a Legnago un esercente si vantava pubblicamente di vendere prodotti  con immagini del duce e si vantava di essere fascista, liste elettorali che si presentano con il  fascio littorio nel simbolo, ristoranti che offrono menù del duce ecc….ma vengo l’ultimo episodio le dichiarazioni del Capogruppo al comune di Poggio Renatico Francesco Cavallo, vorrei sfatare qualche mito sui risultati ottenuti dal governo Mussolini ….

Portare le università in Italia: le università in Italia esistono da  centinaia di anni

Italiani con i migliori valori del mondo: «Mi serve qualche migliaio di morti per sedermi al tavolo delle trattative» enunciò il Duce il 26 maggio 1940 (fonte: L’Italia nella seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1946, p. 37): e così fu, visto che nella disastrosa “campagna di Russia”, solo per compiacere Hitler con una presenza italiana del tutto male equipaggiata e fornita nelle sue operazioni di guerra, persero la vita ufficialmente 114.520 militari sui 230.000 inviati al fronte, a cui aggiungere i dispersi, ovvero le persone che non risultavano morte in combattimento ma nemmeno rientrate in patria, che fonti UNIRR stimano in circa 60.000 gli italiani morti durante la prigionia in Russia. Il Duce amava talmente l’Italia da aver introdotto leggi razziali antisemite nel 1938 solo per compiacere l’alleato nazista, inutili perché in Italia gli ebrei, a differenza che in Germania, non avevano un’importanza rilevante in un sistema economico di cui la dittatura volesse provvedere all’esproprio. E i fascisti, soprattutto durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana (o di Salò) collaborarono attivamente ai massacri di rappresaglia a seguito delle operazioni partigiane e alla deportazione nei lager di cittadini italiani.
In Italia inoltre il fascismo fu istitutore e gestore di “lager”: la bibliografia ufficiale stima 259 campi di prigionia, alcuni normali campi di detenzione, altri campi di smistamento in attesa della deportazione in Germania, altri ancora autentici campi di sterminio come la Risiera di San Sabba a Trieste, dove il tenore dei massacri era inferiore solo ai campi di Germania e Polonia.

Italia prima potenza economica: l’Italia stava preparando l’entrata in guerra e tutte le industrie (e l’artigianato) che direttamente o indirettamente fornivano l’esercito lavoravano a pieno regime. Per contro, l’accesso al lavoro era precluso a tutti coloro che non sottoscrivevano la tessera del Partito Nazionale Fascista, sanzione che era estesa anche ai datori di lavoro che eventualmente li impiegassero. Motivo per cui durante il fascismo assistemmo ai primi flussi migratori, di tutti coloro che per motivi politici non intesero allinearsi al regime ma avevano una famiglia da mantenere. Francia (prima dell’invasione nazista), USA, Argentina, Brasile e Africa le direttive principali dell’emigrazione Italiana: nessuno intendeva rischiare dando lavoro a uno privo della tessera del partito. Gli extracomunitari attuali non esistevano visto che venivano direttamente sfruttati in loco nelle colonie, mentre i migranti erano i nostri poveri che non volevano tesserarsi al partito, motivo per cui in Italia, chi non lavorava per la guerra era indotto ad emigrare.

I numeri del fascismo in Italia
42 fucilati nel ventennio su sentenza del Tribunale Speciale.
28.000 anni complessivi di carcere e confino politico.
80.000 libici sradicati dal Gebel con le loro famiglie e condannati a morire di stenti nelle zone desertiche della Cirenaica.
700.000 abissini barbaramente uccisi nel corso della impresa Etiopica e nelle successive “operazioni di polizia”.
350.000 militari e ufficiali italiani caduti o dispersi nella Seconda Guerra mondiale.
45.000 deportati politici e razziali nei campi di sterminio, 15.000 dei quali non fecero più ritorno.
640.000 internati militari nei lager tedeschi di cui 40.000 deceduti ed i 600.000 e più prigionieri di guerra italiani che languirono per anni rinchiusi tra i reticolati, in tutte le parti del mondo.
110.000 caduti nella Lotta di Liberazione in Italia e all’estero.
Migliaia di civili sepolti vivi tra le macerie dei bombardamenti delle città.
Innumerevoli combattenti degli eserciti avversari ed i civili che morirono per le aggressioni fasciste.

Carissimo Francesco Cavallo la invito  a studiare la  storia prima di lanciare su facebook  post assurdi che creano odio ed evocano il fascismo quindi contro le leggi italiane, ma soprattutto contro la Costituzione Italiana nata dalla Resistenza e lei ne fa parte, visto il ruolo che ricopre.

Spero che il suo Sindaco faccia chiarezza sulla vicenda e prenda adeguati provvedimenti

Marco Ascanelli                       

Presidende provinciale ANPI Ferrara

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com