Copparo
9 Agosto 2017
Copparo-Comacchio, la scuola al contrario dell'associazione Akwaba

I migranti diventano insegnanti

di Redazione | 3 min

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di Giuseppe Malatesta

Copparo. “Valorizzare saperi e competenze dei richiedenti asilo ospitati nel territorio attraverso un progetto che riempia di significato la parola integrazione, tanto abusata quanto importante, soprattutto in un momento come questo”. Parte da un assunto semplice e dalla volontà di compiere un passo oltre la solidarietà il progetto di ‘Scuola al contrario’ promosso dall’associazione Akwaba da un’idea di Monica Forti, docente di un gruppo di migranti alle prese con i corsi di alfabetizzazione previsti dal programma Sprar.

E’ proprio in occasione della sua esperienza di insegnamento che matura l’idea di capovolgere in qualche modo i ruoli, riconosciuto l’alto grado di scolarizzazione di alcuni tra gli 80 ragazzi conosciuti durante i corsi nel copparese. Saranno loro, studenti universitari o laureati nei loro Paesi d’origine, a vestire i panni di docenti di inglese e francese, due lingue che padroneggiano molto bene.

“Un progetto innovativo, unico in Italia, che va incontro al bisogno anche morale e psicologico dei ragazzi di sentirsi impiegati e utili – e non solo ospiti in attesa di un futuro ignoto -. Un’occasione di vero scambio culturale tra tutti noi, un’impresa etica che metterà in conto per i ragazzi il giusto riconoscimento dei loro meriti”.

Per quanto saranno chiamati a fare durante i corsi infatti, i giovani docenti saranno retribuiti. Tra loro Gaoussou Diarra, che in Mali ha studiato biologia e oggi vive in uno delle strutture di accoglienza del copparese, a Guarda. “Ringrazio i promotori del progetto per l’opportunità” pronuncia incerto a chi gli chiede un commento.

“Alcuni di loro – racconta Forti – ci hanno chiesto preoccupati ‘Come faremo?’. Gli ho risposto che faremo con il cuore e con l’anima. Quello della scuola copparese (la statale Cpia, ndr) è stato il mio osservatorio: molti di loro ci davano già una mano proprio durante i corsi di italiano. Raramente sono impegnati in altro oltre le lezioni obbligatorie, così vivono un doppio precariato, economico e umano. Da qui un’idea spendibile sì sull’integrazione, ma anche sul lavoro”.

I corsi di lingua, in partenza tra settembre e ottobre a Lido delle Nazioni, saranno rivolti ad iscritti di tutte le età. Previste anche lezioni a domicilio e online. Il progetto starà in piedi sulle proprie gambe: “Non chiediamo nulla ai Comuni, solo, se vorranno, un aiuto per la messa a disposizione dei locali”.

Per il locale che ospiterà le lezioni sul litorale (la saletta della chiesa di San Guido), ma anche per la donazione di una lavagna e per l’importante sostegno, Akwaba è grata alla comacchiese ‘Associazione Volontari di Strada’. A loro i ringraziamenti del presidente Aboubacar Traore, felice di “poter dare qualcosa alla comunità italiana, ricambiando l’ospitalità che ci offre”.

La consigliera regionale del Pd Marcella Zappaterra, venuta a conoscenza dell’iniziativa, ha assicurato il suo appoggio ad un progetto che ha dichiarato di apprezzare molto.

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