Bondeno
9 Agosto 2017
È la provocazione di Barbara Grassilli. Il proprietario dell’azienda agricola: “Polemica inutile, non rimuovo il cartello”

“Che due meloni”. Per le Lega è pubblicità sessista e rilancia: “una banana per par condicio”

di Redazione | 2 min

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Gavello. “Che due meloni”. È la scritta, accompagnata dalla foto del seno di una ragazza maggiorata, utilizzata a Gavello per fare pubblicità al prodotto stagionale di una azienda agricola locale. Una réclame che non è passata inosservata a molti e che anzi ha raggiunto la parte opposta della provincia di Ferrara.

Da Formignana, infatti, la capogruppo della Lega Nord Barbara Grassilli, “anche in veste di psicologa”, come precisa lei stessa, trova che “queste pubblicità vagamente sessiste potrebbero essere pericolose, specialmente di questi tempi”.

Secondo la leghista “potrebbe passare il messaggio che il corpo della donna sia in vendita, o venga usato per “invogliare” ad acquistare. Se proprio vogliamo stare in una cultura folkloristica, allora rimanendo in tema, passatemi la provocazione, inviterei l’azienda a pubblicizzare anche l’immagine di una bella banana colorita, giusto per par condicio”.

“Una polemica inutile” secondo il proprietario dell’azienda “da Rodes”. “Il cartellone che ho inventato ha sempre divertito tutti, e mai è stato trovato inopportuno o sessista – replica -. La pubblicità “Che due meloni” è presente già da diversi anni, ed è affissa persino sul furgoncino dell’azienda”

“Durante questo periodo – continua il titolare – utilizzo lo slogan dei meloni, ma verso settembre lo cambio con quello delle pere. Al giorno d’oggi è frequentissimo vedere pubblicità con allusioni ben più esplicite delle mie. Oltretutto mi sembra strano che la polemica sia scaturita proprio dalla Lega; conosco diverse persone di quel partito e nessuno si è mai lamentato. Mi sembra una polemica inutile”.

Presso il punto vendita, inoltre, sono presenti tanti cartelli volutamente spiritosi, tutti concernenti il mondo dell’agricoltura, segno che la linea della comicità è il punto cardine della comunicazione dell’azienda agricola. “Non mi sento in dovere di rimuovere il cartellone” conclude il proprietario, mentre racconta svariati aneddoti su persone che, divertite dalla trovata, si sono fermate apposta per complimentarsi o fotografare.

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