Lettere al Direttore
20 Luglio 2017

Oppo o Zichichi e Rubbia?

di Redazione | 8 min

In una comunità e una stampa evoluta, magari nelle future società scientifiche modello Popper, pur nella complessità e nelle necessarie sinergie multitasking, i giornalisti devono fare i giornalisti soprattutto e i futurologi i futurologi…

Chiedere certa altitudine a Ferrara, piccola città d’arte in difficoltà, è in effetti troppo, anche a certa stampa on line meritocratica per molta informazione puntuale, ma come critica local politica- nessun moralismo ma non si mistifichi- critica anche si ma sempre in famiglia, da sempre chiaramente schierata con la fu sinistra, centri sociali anche, pro migranti per principio, certo stesso ambientalismo della decrescita felice (sic!), tutto certo conformismo eco sostenibile, come sanno anche i sassi, almeno anche un ecobusiness (lo stesso Lovelock e altri grandi veri ecologi ne hanno preso le distanze e … sempre più i fatti confutano le sempre fallaci previsioni apocalittiche fin dal pur rivoluzionario Club di Roma e a volte anche vere e proprie intenzionali frodi statistiche..).

Il buon Oppo però ci pare abbia trasceso con un resoconto su presunte gaffe dell’opposizione sul cosiddetto cambiamento climatico: ci ha messo da buon scolaro ambientalista luddista molto impegno citando l’ovvio e strutture organizzate, echeggiando vero la maggioranza della comunità scientifica in merito, ma come anche qualche commentatore ha ben scritto, stranamente non è andato oltre la superficie: non è che la scienza cosiddetta sia una religione e scientificamente parlando avrebbe dovuto evidenziare che una minoranza di scienziati (inoltre di formazione strettamente scientifica e non come la maggioranza….soprattutto sociologi, ecologi non di formazione strettamente scientifica, a volte tipo il duo Marcalli-Fazio…) sono assai scettici sull’origine antropica, umana e industriale del cosiddetto global warming: che esiste ma di origine ciclica naturale secondo semplicemente le leggi della Terra, per la cronaca nei suoi 4 miliardi e mezzo di “vita” in gran parte coperta dai ghiacci e la nostra era geologica, con la presenza umana, una delle rare finestre anche calde…..(Per dare una idea della complessità…).

Può comunque darsi che un paio di secoli di ciminiere e smog ecc siano una concausa come semplicemente – oltre allo scetticismo rispetto al trend generale, affermano anche gli scettici, ovvero comunque un’altra struttura di scienziati (minoranza ma comunque migliaia) di aderenti ricercatori indipendenti (mentre quella della maggioranza soprattutto di nomine governative, il primo grande “sponsor” fu un politico – figurarsi- il noto Al Gore). E tra gli scienziati, ad esempio in Italia, appunto un quasi Nobel come Zichichi che il giornalista Oppo liquida così “il prof Antonino Zichichi è stato un notevole fisico della particelle, ma il clima non è proprio il campo in cui appare più ferrato” (è stato? mica è morto… sempre al Centro Majorana di Erice città della scienza e ricercatore scientifico non un banale sociologo militante..), ma anche il Nobel Rubbia (memorabile un suo intervento in merito persino parlamentare ai politicanti quasi neandartaliani rispetto a lui…) e lo stesso F. Battaglia, Fisico- Chimico docente universitario a Modena (ecc.) che è forse il più noto in Italia scettico sui cambiamenti climatici causati dall’uomo.

Riassumendo, a parte l’enfasi del giornalista su un secondario anche dibattito consigliare locale e l’infelice riferimento a Zichichi (Oppo sul piano conoscitivo ne sa di più sulla scienza della climatologia di Zichichi?), il cosiddetto negazionismo (già l’espressione rivela scarsa dialettica scientifica tra gli ambientalisti) non è una fake news, minoranza scientifica si ma se si parla di scienza e non di giornalismo ideologico, ignorarla o liquidarla è pseudoscienza.

Una cosa è certa, colpisce sempre lo stile appunto ben poco scientifico degli ambientalisti non solo sul cambiamento climatico, sempre più ideologico e militante e verso il pensiero unico ben noto.. basato poi sul dogma del consenso scientifico estraneo alla scienza e pure confutato “La velocità della Luce non si fa a maggioranza” recentemente dallo stesso Piero Angela (anche il suo Cicap per la cronaca abbastanza scettico sul Global Warming antropico). Meglio ricordare anche che il principale originario nemico degli OGM (sani secondo la comunità scientifica quasi all’unanimità) è stato ed è il Principe Carlo e che persino il WWF è stato fondato dal Principe Filippo di Edimburgo, noti nostalgici dell’era preindustriale, basata sul popolo suddito e pochi eletti di sangue blu. Certo ecologismo poco scientifico, in ogni caso, viene più da lì (anche se il sangue diventa verde) che da un certo Marx prolettronico e futurologo progressista ante litteram… Mentre certo ecologismo, in generale, sottintende un’ecologia mentale (nonostante il Bateson o lo stesso Capra non certo passatisti) stranamente neoarcaiche, in fondo specchio solare della fu sinistra e il suo degrado contemporaneo irrazionale e ostile alla vera Scienza e la Tecnologia….

Insomma la stessa Climatologia non è per nulla una scienza esatta, persino previsioni del tempo dopo due settimane non sono molto attendibili: molto più attendibili sono, semplice esempio, le previsioni su ad esempio il degrado a breve medio lungo termine a Ferrara migrantico e continuare a affermare che i migranti sono soprattutto profughi di guerre e disperati per fame è una fake news. E su queste dinamiche il campo è quello del giornalista critico e non ideologico, lasciando perdere per cortesia Zichichi o Rubbia….come anche pretesti per attacchi off topic alle opposizioni…

Roby Guerra, Futurista

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Gentile Guerra, mi limiterò ad alcune osservazioni, purtroppo – porti pazienza – senza il dono della sintesi.

1. Come lei ben osserva la maggioranza della comunità scientifica sostiene che il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici odierni dipendano in larga misura dall’attività antropica. Questa maggioranza è ancora più larga, e rasenta il 100% tra i ricercatori che attivamente si occupano del clima, ovvero tra quelli che sono più esperti di tutti in materia. Che facciamo? Pensiamo siano tutti – migliaia e migliaia – al soldo di Al Gore o chi per lui? Lei osserva che ci siano comunque altri esperti contrari a questa lettura, è vero, ma è stato osservato che in quella piccola fetta di studi (quindi parliamo di ricerche, non di ricercatori) “scettici” ci sono numerose falle metodologiche. Ed è un altro fattore che fa propendere chi scrive a dare ragione al 97% degli scienziati. E badi bene, non considero le ricerche di quella minoranza pseudoscienza, alcune sono state utili (e lo saranno in futuro) per spingere a capire meglio alcuni meccanismi, come spesso accade nella scienza, il cui motore è il dubbio (purché abbia basi solide). Ma a un certo punto i risultati vanno accettati per quello che dicono.

2. Il “quasi Nobel” Zichichi non l’ho tirato in ballo io, ho solo fatto osservare che pur avendo un curriculum scientifico di tutto rispetto, non è un esperto di clima, è esperto di altro. Non c’è niente di male ma questo ci consegna il confronto tra le sue argomentazioni e chi ne rileva le grandi mancanze. Rubbia non l’ho nominato, ma mi aspettavo venisse tirato in ballo: in parte valgono le stesse considerazioni fatte per Zichichi, ma immagino gli si dia più peso perché lui Nobel lo è stato davvero. Ebbene, questo solo fatto non può farci propendere per dare alle affermazioni di Rubbia più peso di quelle che diamo ad altre migliaia di ricercatori che studiano specificamente il clima e le sue complessità. A proposito: un altro Nobel, questa volta per la medicina, Luc Montagnier, sostiene la validità dell’omeopatia – che è una pseudoscienza – asserendo che l’acqua abbia una memoria grazie a dei segnali elettromagnetici di bassa frequenza rilasciati dal DNA, che solo lui ha osservato e mai nessuno è riuscito a replicare. Capirà forse perché i titoli e i meriti passati li tengo nella giusta considerazione, cercando di non farmi condizionare troppo dal principio di autorità.
Ma non è propriamente un problema di chi e di quanti sostengono una certa ipotesi, è un problema di come viene sostenuta, su quali basi, con quali dati, in quale modo. 

3. Piero Angela e il Cicap – di cui faccio parte ormai da diversi anni – non sono affatto “abbastanza scettici sul Global Warming di origine antropica”. Condividono la mia stessa posizione (ovviamente, essendo un’associazione, al suo interno c’è anche qualche opinione diversa) che è quella di considerare affidabili (non verità assoluta, che nella scienza non esiste) le ricerche finora svolte e la posizione della “maggioranza”. Quando lei cita la frase “La velocità della Luce non si fa a maggioranza”, dimentica il contesto, che ribalta la sua argomentazione. Il contesto era quello dell’acceso dibattito sull’utilità e sicurezza dei vaccini, e stava ad indicare che bisogna ‘fidarsi’ della maggioranza degli scienziati esperti in materia (e delle loro ricerche) e non di altri – che pure ci sono, anche nel campo bio-medico – e che non possiamo essere noi, per alzata di mano, a stabilire il dato scientifico. Coi cambiamenti climatici – mutatis mutandis – ci troviamo nella stessa condizione.

4. Lei dice che la climatologia non è una scienza esatta. Ha ragione, mai detto il contrario, così come non è esatta gran parte della scienza odierna. Ma questo non significa che sia meno vera: non possiamo far passare l’ineluttabile incertezza che caratterizza la scienza moderna come mancanza di affidabilità e cavalcare questa sua caratteristica intrinseca per dare forza alle nostre argomentazioni quando i dati dicono il contrario di ciò che pensiamo.
E attenzione a non confondere la climatologia con le previsioni meteo, non sono la stessa cosa.

5. Sulle questioni “personali”: mi dà dell’ambientalista luddista, cita l’opposizione agli Ogm. Non che sia troppo interessato ma visto che ci sono: sbaglia destinatario. Più volte – su altri lidi, dove scrivo di scienza – mi sono espresso a favore degli Ogm o di altre innovazioni, più volte ho criticato alcuni eccessi ambientalisti. Ma, francamente, quando un problema viene rilevato in una maniera così solida dalla comunità scientifica, far finta che non esista e convincersi di essere nel giusto perché c’è anche chi la pensa come noi, non mi pare una buona strada da seguire. Preferirei che se ne prendesse atto – certamente pretendendo una conoscenza sempre migliore e coltivando sempre del sano scetticismo – e si prendessero le contromisure necessarie data la posta in gioco. 

6. Perché ne abbiamo parlato? Bé, era già sorprendente che se ne parlasse in un consiglio comunale cittadino. Farlo con quegli argomenti poi…

Cordialmente,

Daniele Oppo

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