Eventi e cultura
30 Giugno 2017
Tra "battaglia delle idee" e futuro dell'Europa tra populismi e nazionalismi con uno sguardo alla Francia e uno sul nostro Paese

Francia Sola Andata allo Spazio Grisù

di Redazione | 2 min

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Ricordando l’architetto Michele Pastore

Martedì 21 maggio alle ore 17 presso la Sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze, 17) Ferrariae Decus Ets ricorda l'architetto Michele Pastore

Da dx: Ronchi, Genga, Pinna, Galimberti e Altavilla

di Simone Pesci

“Una bella occasione per parlare della Francia, di quello che è successo e le conseguenze che porteranno in dote queste presidenziali”, l’ha definito così Leonardo Fiorentini, consigliere comunale, l’incontro tenutosi lunedì sera presso lo spazio Grisu di via Poledrelli. ‘Francia, sola andata. Chi ha paura del Front National?’ è il titolo del documentario, realizzato da Francesco Altavilla, Gianluca Durno e Stefano Galimberti.

I tre giovani giornalisti attraverso le immagini e le parole del loro reportage, proiettato ad aprire la serata, hanno voluto analizzare, quando era ancora l’estate del 2016, lo scombussolamento politico e sociale in atto nella società francese. Da Ventimiglia a Calais, passando per Nizza, Parigi e Lille, per tracciare un quadro completo del paese d’Oltralpe. Attraverso il loro lavoro i ragazzi mostrano una Francia “scossa dagli attacchi jihadisti e dalla carenza di sicurezza alla quale Hollande non ha saputo rispondere adeguatamente”. Tutto ciò “favorisce il consenso del partito Front National, giudato da Marine Le Pen che ha saputo sfruttare tutti gli errori fatti dai repubblicani e dai democratici”, un’ascesa che ha avuto il suo culmine “anche tramite eventi come la Brexit e l’elezione a presidente USA di Trump, alimentando una costante crescita dei nazionalismi, alimentando la forza della Le Pen”. E ciò che emerge, ascoltando le parole dei cittadini francesi chiamati in causa nel reportage, è “un modello Le Pen che viene ammirato da coloro che vogliono tornare alla vecchia Francia, un modello che in una situazione incandescente ha fatto scoccare la scintilla che ha appiccato l’incendio”.

Al dibattito, moderato da Pietro Pinna dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, hanno partecipato anche il direttore del Centro per la Riforma dello Stato – e autore del libro ‘Il Front National da Jean-Marie a Marine Le Pen – Nicola Genga e Francesco Ronchi, docente presso l’università Sciences Po di Parigi. Secondo Genga, l’attenzione mediatica “era concentrata sul Front National e su Le Pen che pareva avesse già vinto le elezioni, in realtà credo che sia stato troppo sopravvalutato il peso politico del suo partito”. Francesco Ronchi entra più nello specifico, nel parlare dello scombussolamento politico in atto in Francia: “Possiamo parlare di una effettiva scomparsa della sinistra. Non va bene trincerarsi dietro frasi fatte, il Front National non si può ridurre a un movimento neofascista perché la situazione è ben più complessa. Bisogna anche agire e tornare su quei luoghi abbandonati dalle rappresentanze politiche di sinistra”.

Il Front National ha “comunque vinto la battaglia delle idee in campagna elettorale” aggiunge Ronchi, che però spiega che “il motivo principale per il quale si perdono le elezioni è proprio quando vinci la battaglia delle idee, che ti fa perdere la funzione dell’essere politico”.

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