Politica
30 Giugno 2017
L'assessore alla FestUnità: "C'è un problema reale, più telecamere e forze dell'ordine nelle zone calde"

Modonesi: “In Gad c’è la necessità di presidi fissi”

di Redazione | 3 min

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La sollecitazione sul territorio arrivata dai sindacati di polizia sul sottodimensionamento delle proprie unità deve trovare assolutamente il pieno sostegno dell’amministrazione comunale ma anche delle associazioni di categoria”. E ancora: “Bene hanno fatto il sindaco e la giunta comunale ad ascoltare il grido di allarme dei sindacati di polizia che dopo tanto tempo si sono uniti e questa è una cosa positiva”.

È una posizione di assoluto ed incondizionato appoggio ai sindacati di polizia, che lamentano a gran voce le difficoltà di organico, quella ribadita a più riprese dell’assessore Aldo Modonesi all’incontro sul rapporto tra sicurezza e attività di impresa organizzato alla FestUnità.

“Il ruolo delle forze dell’ordine è essenziale anche se non sufficiente da solo a garantire la sicurezza e la stima dei sindacati è di circa 60 unità mancanti sul territorio provinciale, sono numeri importanti” spiega ancora Modonesi.

L’assessore estense non si è risparmiato nemmeno sulla questione del quartiere Giardino: “Ci deve essere la consapevolezza di tutti sul fatto che in Gad c’è un problema reale – sostiene Modonesi -. È un quartiere abitato, in cui c’è la stazione dei treni, il terminal degli autobus e lo stadio quindi tanta gente passa e vede la situazione”.

Secondo l’assessore alla sicurezza “bisogna continuare a spronare le forze dell’ordine ad effettuare controlli capillari su chi spaccia, sugli esercizi commerciali e l’abuso di alcolici e sulle abitazioni. In Gad c’è la necessità di presidi fissi nelle due zone più calde dei grattacieli e di piazzale Toti e dobbiamo proseguire nella politica di più telecamere come stiamo facendo allo stadio con l’installazione di impianti che funzioneranno 7 giorni alla settimana e 24 ore su 24”.

Ma non solo: “Ci vuole un approccio integrato alle problematiche del quartiere Giardino e serve il coraggio di applicare nuovi strumenti come il cosiddetto Daspo urbano della legge Minniti – prosegue nel suo ragionamento Modonesi -. Quello è un mezzo importante nelle mani del sindaco e del questore in zone come la Gad”.

All’incontro hanno partecipato anche Davide Bellotti (presidente provinciale Cna) e Giacomo Pirazzoli (Confindustria Emilia) in rappresentanza delle attività economiche del territorio. È Bellotti a sostenere che “le forze dell’ordine devono intervenire per garantire la sicurezza, ma per il controllo ed il monitoraggio siamo disponibili anche sobbarcandoci gli oneri. Siamo a disposizione anche per avviare un discorso tutti assieme in comune”.

Un parere ripreso anche dal rappresentante di Unindustria che sottolinea l’importanza di “iniziare a ragionare in modo coeso e fare squadra perché rischiamo di perdere attenzione che va altrove, in un territorio come quello di Ferrara già poco attrattivo e dinamico nonostante gli sforzi e gli strumenti messi in atto dall’amministrazione comunale. Possiamo migliorare solo attraverso protocolli d’intesa e accordi tra soggetti”.

Il tema della sicurezza è assurdo pensare di poterlo affrontare localmente perché certi fenomeni, come lo spaccio e le rapine, sono tutt’altro che locali” chiosa Modonesi, convinto che “l’esperienza anche nel comune di Ferrara delle telecamere ha portato a vantaggi reciproci. Ritengo importante l’assist che ci stanno fornendo le associazioni di categoria e che dobbiamo sfruttare”.

È lo stesso assessore a ricordare quanto già messo in pratica dalla giunta e quanto in programma per il prossimo futuro. “Abbiamo già fatto 2 bandi, entrambi andati ad esaurimento, per chi volesse mettere nella propria abitazione o azienda impianto di videosorveglianza – conclude Modonesi -. Si può fare di più e con la questura siamo impegnati a mettere le telecamere agli ingressi della città, abbiamo approvato in consiglio comunale un emendamento Pd per mettere a disposizione impianti di videosorveglianza anche nelle frazioni e nei territori con un tessuto di pmi ed il decreto Minniti convertito in legge introduce novità importanti come quella che dal 2018 si potranno deliberare detrazioni di Imu e Tasi a favore di soggetti che sostengono una rete capillare di videosorveglianza”.

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