Attualità
28 Giugno 2017
I cinque avrebbero fatto propaganda senza autorizzazione. Rilasciati in tarda serata dopo una multa per irregolarità del visto

Attivisti fermati in Russia, c’è anche Flavio Romani

di Redazione | 3 min

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C’è anche Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay ed ex storico numero uno di Arcigay Ferrara, tra i cinque attivisti italiani fermati in Russia dalla polizia per aver fatto propaganda politica senza autorizzazione.

Il fermo amministrativo è scoccato martedì pomeriggio, alle 15 a Nižnij Novgorod, mentre partecipava a una riunione privata assieme ai rappresentanti di altre associazioni attive nel campo dei diritti civili per i detenuti e non solo: tre membri di “Antigone” e la direttrice di “A buon diritto”.

Durante l’incontro con le associazioni umanitarie russe, presso la sede dell’ong russa “Committee Against Torture”, hanno fatto irruzione gli agenti di polizia che hanno raccolto i passaporti degli attivisti, poi portati e trattenuti in una caserma delle forze dell’ordine russe per accertamenti.

La contestazione è che gli attivisti si trovavano nella nella città della Russia europea centrale con un visto turistico e non diplomatico. In pratica avrebbero violato le leggi di ingresso nel Paese, ed in particolare avrebbero omesso l’obiettivo della loro presenza sul territorio rispetto all’attività realmente svolta.

Una spiacevole vicenda di cui sono stati subito allertati l’ambasciata italiana in Russia e il ministero degli Esteri, che si sono immediatamente attivati per il rilascio degli attivisti. Mentre le autorità diplomatiche lavoravano per raggiungere una rapida soluzione al problema, i cinque attivisti sono stati sentiti uno ad uno per la compilazione dei verbali.

Dopo interminabili ore di ansia e preoccupazione, i cinque sono stati rilasciati verso le 22.30 con l’obbligo di pagare una multa. “Ci hanno liberati pochi minuti fa, stiamo tutti bene – scrive Romani sulla sua pagina Facebook, poco dopo il rilascio – la polizia è stata sempre corretta e gentile, anche se un po’ lenta. Io e i miei compagni di viaggio Grazia, Valentina, Michele e Alessio vi ringraziamo davvero di cuore per il supporto grandioso che ci avete dato, siete stati magnifici e magnifiche. E comunque sono in un bellissimo paese”.

A poche ore dalla notizia, fioccano già i primi messaggi di solidarietà. Tra cui quello di Manuela Macario, presidente di CircoMassimo Arcigay Ferrara, che oltre a esprimere “vicinanza a Flavio e agli quattro cittadini italiani fermati”, annuncia che l’evento in programma oggi (mercoledì 28) in via Ripagrande, “Stonewall Memory volume 2”, serve anche per “difendere il diritto ad avere diritti garantiti. Non solo per le persone Lgbt. Non solo in Italia”.

Romani era arrivato in Russia quattro giorni fa con una delegazione di Cild (Coalizione Italiana Libertà e Diritti) per una visita nell’ambito di un progetto di cooperazione e scambio con la società civile russa e di monitoraggio sulla situazione dei diritti umani in carcere. Uno scambio problematico, considerato che la delegazione italiana è stata sottoposta al fermo amministrativo per irregolarità del visto.

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