Attualità
22 Giugno 2017
Un istituto ferrarese tra i 35 coinvolti nel progetto che avvicina le studentesse all’informatica

Girls code it better: giovanissime e tecnologiche

di Redazione | 3 min

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“Vogliamo dimostrare che possiamo essere migliori dei maschi anche con la tecnologia”: il motto delle 28 studentesse del Club ferrarese di Girls Code It Better le ha portate fino al cuore della città, in Comune, per presentare un progetto diventato realtà.

Coinvolte in un percorso formativo di 45 ore, per un totale di 19 pomeriggi da novembre 2016 a marzo 2017, le studentesse dell’Istituto Comprensivo 5 ‘Dante Alighieri’ sono emozionate ma sanno di avercela fatta: il loro prototipo ‘Touch and Trip’ è esposto presso lo IAT – Ufficio informazione e accoglienza turistica del Castello Estense, e lì resterà per tutta l’estate. “Dalla teoria alla pratica: queste giovanissime ragazze hanno sviluppato qualcosa che può essere utilizzato nella realtà concreta”, elogia il vicesindaco Massimo Maisto.

‘Girls code it better’ è un progetto dell’agenzia Men At Work che ha coinvolto 35 istituiti secondari italiani, e tra questi anche la scuola media Dante Alighieri di Ferrara. Lo scopo è quello di avvicinare le giovanissime alla tecnologia e all’informatica, e le ragazze che si iscrivono al Club si mettono in gioco per imparare a usare il pc, a programmare, a progettare e a disegnare con strumenti digitali. Un progetto che si sposa con la filosofia dell’istituto, “Impegnato a diventare un centro sì di formazione, ma anche di ricerca e sperimentazione, capace di integrarsi totalmente con il territorio e farsi faro formativo”, come spiega il preside Massimiliano Urbinati.

Una “scuola come cooperativa” che sappia essere “un piccolo esempio di impresa”. Lo ricordano in coro il preside e la docente di riferimento, Cristina Venturi: “le studentesse hanno lavorato insieme e si sono impegnate molto nella fase di ideazione, rimodulato di volta in volta il progetto. Non è stato un gioco ma un’esperienza di cui si ricorderanno”.

Non è un giocattolo neppure il box che fa mostra di sé allo IAT nel Cortile del Castello: ‘Touch and Trip’ è infatti un tavolo interattivo la cui superficie superiore è resa sensibile al tocco ed è capace di attivare una mappa virtuale della città in grado di dare diverse informazioni agli utenti. “Un lavoro eccellente per i mezzi e il tempo a disposizione”, fa sapere Lucio Agnelli, tecnico del FabLab MakeInCo di Comacchio che ha seguito tutte le fasi di ideazione e ha poi realizzato il progetto.

Dal vulcanico entusiasmo delle giovani studentesse è nato dunque un prototipo che ha una concreta applicazione nella recezione turistica e che ha tutte le carte in regola per diventare qualcosa di più grande: il sistema di visione artificiale con cui è stato costruito il box permette di riconoscere il tocco delle dita e dei fiducial marker, rendendo la tavola utilizzabile con oggetti tangibili che, appoggiati sulla tavola, diventano interattivi. Ora sono una ventina, potrebbero diventare molti di più.

Il progetto è nato per permettere un’esplorazione accattivante della città e ha il preciso obiettivo di orientare i turisti tra monumenti, eventi e ristoranti – anche direttamente sul proprio smartphone, attraverso il QR code. E ciò che lo contraddistingue è il fatto di essere un progetto scolastico in ambito computazionale tutto al femminile perché – come direbbero ora le 28 studentesse – il coding e la programmazione non è una cosa soltanto da maschi.

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