Spettacoli
30 Maggio 2017
Domani ultima serata della rassegna musicale al Korova Milk Bar

Fausto Rossi per l’ultimo “silenzio del cantautore”

di Redazione | 3 min

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Giunge al termine la rassegna “Il silenzio del cantautore” al Korova Milk Bar e questo mercoledì sarà l’ultima serata con il turno dello storico musicista e cantante Fausto Rossi (Faust’O). Dalle ore 20 è previsto un aperitivo con buffet, dalle 20.45 il concerto ha inizio con fine stimata per le ore 22. L’ingresso è gratuito.

Rossi debutta nel panorama musicale italiano nel 1978, con l’album Suicidio prodotto da Albero Radius (il quale collaborerà per altri lavori successivi). Il disco, pubblicato con lo pseudonimo Faust’O, si impone per il suo stile originale e innovativo, ispirato alla new wave del periodo. I testi ripetuti in modo ossessivo, i ritmi nervosi e gli arrangiamenti musicali fuori dagli schemi di matrice glam fanno di Faust’O una sorta di David Bowie nostrano. Nel 1979 esce Poco zucchero, che contiene il suo singolo più famoso, Oh! Oh! Oh!, una sorta di scanzonata bossa nova dalle tinte wave che lo porta ad esibirsi anche su palcoscenici televisivi come quello del Festivalbar (dove Rossi si presenta scalzo e con piglio anticonformista). Gli anni ottanta vengono inaugurati con l’album J’accuse, amore mio, seguito nel 1982 da Out Now, un disco essenzialmente strumentale che affonda le sue radici nella cosiddetta musica concreta. Nella primavera del 1983 Fausto pubblica Faust’O. Quest’ultimo, che si avvale ancora della produzione di Alberto Radius, è considerato il suo capolavoro. Nel 1985 esce Love Story, album che segna un cambiamento di rotta e l’inizio di una nuova carriera. Si tratta di un album in lingua inglese.

Da quel momento Fausto fa perdere le tracce di sé per alcuni anni, durante i quali si dedica alla ricerca di altre espressioni musicali, come la musica contemporanea e l’etnomusicologia. Acquisterà così maggior consapevolezza del materiale sonoro, che gli sarà utile per la successiva attività di produttore discografico. Dal disco successivo l’artista abbandonerà il suo nome d’arte, tornando a chiamarsi semplicemente Fausto Rossi. Questo cambio di nome sottolinea anche un distacco affettivo dai lavori fatti con l’etichetta CGD. Nel 1992 vede la luce l’album Cambiano le cose. In questo lavoro, i cui suoni sono creati tramite un computer, l’autore si limita a “definire i confini” delle canzoni. Nel 1994, dopo alcune vicissitudini personali, inizia a lavorare sul disco che pubblicherà l’anno seguente: L’erba. L’utilizzo delle macchine è stato rimosso nuovamente; basso, batteria e chitarra ritornano a farla da padrone. Il disco può essere definito pop-rock. Nell’estate 1995, Fausto si trasferisce in collina in una casa isolata, in cerca di “silenzio”. Nella primavera dell’anno seguente comunica che comincia a lavorare sul suo nuovo progetto. L’unico strumento elettronico che utilizzerà sarà il registratore: ne esce un album di matrice blues. Il disco, intitolato Exit, vede la luce nella primavera del 1997. Inoltre, nel 1995, ha prodotto interamente l’album “Lungo i bordi” dei Massimo Volume

Dopo questi lavori, Fausto Rossi si ritira nuovamente dalla scena pubblica, rendendosi praticamente invisibile. Nel dicembre 2005 è riapparso in pubblico in due concerti a Roma e Brescia, dove ha proposto nuove canzoni. Fausto aveva continuato a lavorare in silenzio, lontano da qualsiasi circuito mediatico e di establishment artistico, come era da sempre nella sua personalità. Nel 2009, dopo circa 11 anni di distanza dal precedente lavoro, esce il suo disco Becoming Visible. Nel 2010 pubblica l’album Below the Line. Nel 2012 esce l’album Blank Times, mentre nel 2014 pubblica il singolo Dogma, realizzato con Flavio Giurato e Rosybindy. Attualmente sta lavorando al suo nuovo album musicale.

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