Attualità
21 Maggio 2017
"Costruire vere e proprie mappe e rimuovere il pericoloso materiale in tutta la provincia"

Amianto, Afeva e Cgil chiedono un nuovo impegno

di Redazione | 2 min

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I soggetti che hanno dato vita all’Associazione Familiari e Vittime Amianto insieme alla Cgil, dopo aver appreso della costituzione di un team multidisciplinare autore di una ricerca sulla ‘invincibilità’ del tipico tumore da esposizione all’amianto (mesotelioma maligno), chiedono un nuovo impegno alle istituzioni e ai datori di lavoro “affinché assumano il problema della contaminazione dell’ambiente e dei sistemi produttivi causati dalla diffusione e dell’utilizzo sotto varie forme dell’amianto”.

“Per l’intanto – aggiungono Romeo Zazzaroni responsabile Afeva e Riccardo Grazzi segretario confederale Cgil Ferrara – da diversi mesi si è attivato a Pontelagoscuro uno sportello sociale dedicato all’ascolto e alla informazione sulle problematiche collegate all’amianto. E’ avviato con la Regione Emilia Romagna un percorso di rivisitazione e aggiornamento del Piano Amianto che sicuramente prevederà interventi importanti: informazione ai cittadini, riorganizzazione del sistema di cura per raggiungere i massimi livelli di protezione e di ricerca sulle malattie amianto correlate, un sistema di sorveglianza sanitaria per gli esposti ed ex esposti nella attività lavorativa”.

“Per noi – dicono Zazzaroni e Grazzi – la parte strategica del Piano deve essere quella relativa alla liberazione del territorio regionale dalla presenza di amianto nelle sue varie forme. Per questo dovrà impegnare le Amministrazioni territoriali (Comuni e Province) a costruire vere e proprie mappe dei luoghi con amianto, invitando i cittadini a rimuovere il rischio, magari prevedendo incentivi per le situazioni più gravi. Bisognerà prevedere altresì l’individuazione di siti per costruire discariche controllate ed organizzate. Potrebbe divenire anche un banco di prova, poiché ricerca medico scientifica, mappatura, e bonifica possono costituire basi per lavoro nuovo e giovanile di grande impatto qualitativo per l’insieme del territorio e il suo rilancio.

L’auspicio è che “si possa stabilire al più presto un rapporto di collaborazione tra associazionismo, università, politica e istituzioni per incidere più efficacemente sulle scelte di governo territoriale finalizzate alla mappatura, rimozione e trasporto in discarica dell’amianto rimosso”.

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