Spettacoli
27 Aprile 2017
Luigi Dal Cin e Andrea Amaducci spiegano ‘dal vivo’ i dietro le quinte dello spettacolo

I “trucchi” del teatro in scena al Comunale

di Redazione | 2 min

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“La magia del teatro è fatta dal ‘dietro le quinte’, dalla macchina che si muove attorno, fatta di botole, di percorsi sotterranei, di sottopalchi e di sipari. Perché non portare questa magia da dietro le quinte a davanti, e non farne la protagonista di uno spettacolo?”. Questa la domanda che ha mosso Luigi Dal Cin alla realizzazione di “Che storie, ragazzi!”, lo spettacolo rivolto alle scuole primarie del territorio “ma adatto anche agli adulti, che hanno perso la curiosità e soprattutto la conoscenza del teatro”.

Coprodotto dal Teatro Comunale, lo spettacolo debutterà lunedì 8 maggio, con repliche alle 9.30 e alle 11 all’interno della rassegna Teatro Ragazzi 2016/17 e ad un progetto più ampio di divulgazione del teatro che in questo caso viene letteralmente messa in scena.

“Ci sarà uno scrittore, un alunno, la macchina teatrale, e una storia da inventare – anticipa Luigi Dal Cin, scrittore, regista, ed attore insieme ad Andrea Amaducci dello spettacolo. L’alunno, inizialmente dispettoso e restio ad inventare la trama assieme allo scrittore, diventerà egli stesso personaggio della storia, e sperimenterà le meraviglie della ‘macchina teatrale’, in un crescendo senza fiato di funamboliche sorprese, che sposteranno la scena dell’azione in mezzo al pubblico, e il pubblico sul palco.

Uno spettacolo che si promette divertente, ma anche ricco di spunti didattici: oltre alla dinamica dell’intenzione narrativa raccontata ai ragazzi, lo spazio teatrale si propone come qualcosa di vicino, di amico, una possibilità di consuetudine. “E’ una scatola vuota – aggiunge Amaducci, che interpreterà l’alunno ‘funambolico’ – non ci saranno effetti speciali se non quelli legati al corpo e alle meccanica, quelli per cui il teatro è poi stato originariamente progettato. Il palco sarà pieno della storia e soprattutto dell’immaginazione”.

Non mancherà una sorpresa finale, gestita dalla fotografa di fama cinematografica Lucia Boldini, che permetterà ai circa 500 ragazzi partecipanti di “imparare a guardare”, e a riscoprirsi sul palco. Un modo per “rimettere in gioco il teatro – racconta il direttore tecnico Andrea Carletti – una cosa che io ho avuto la fortuna di apprezzare. Ho fatto l’Ipsia, e in teatro non ero mai entrato prima di lavorare qui, dove ho scoperto un magico mondo che mi ha fatto emozionare ogni volta. E in 27 anni di lavoro, la cosa più bella è voltarmi verso la platea del Teatro Ragazzi, e riscoprirne ogni volta la meraviglia”.

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