Attualità
8 Aprile 2017
I ministri di culto delle varie religioni aprono la prima giornata del Weekend della Pace

L’ascolto base per una vera pace

di Redazione | 3 min

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di Cecilia Gallotta

E’ sulle note musicali che ha avuto inizio il ‘Dialogo ‘interreligioso’, incontro d’esordio della tre giorni arcobaleno organizzata da Lions Club, perché prima di qualsiasi parola i bambini della Scuola Primaria Villanova dell’Istituto Don Milani hanno allietato animi e coscienze con un’esibizione al flauto dolce, “dopo aver passato la mattina a fare altrettanto in giro per la città”.

Non a caso la musica, intesa come linguaggio universale, risulta essere elemento comune, oltre che a diverse culture, anche a diverse religioni: “In principio Dio creò il cielo e la terra – esordisce il rabbino della comunità di Ferrara Luciano Meir Caro, citando l’incipit biblico in lingua ebraica – una traduzione piuttosto semplicistica, che presa alla lettera può anche non essere veritiera – prosegue in modo provocatorio, illustrando come, anteponendo alcune lettere in ebraico, la traduzione di questo verso risulterebbe essere “in principio Dio ha creato la musica”.

Musica intesa quindi come armonia di elementi che creano la sinfonia dell’universo, concetto non distante da una religione apparentemente molto differente come quella induista, secondo la quale, come illustra il responsabile del Movimento Hare Krishna Mauro Bombieri, “il Dio Krishna (letteralmente ‘colui che tutto attrae’, ndr) dà vita all’universo attraverso i singoli individui, e lo sostiene con la musica. Gli scienziati poi – prosegue il Parabhakti das – hanno scoperto che il suono dell’universo assomiglia fortemente al suono della nota di un flauto, una cosa che fa riflettere su quanto, semplicemente ascoltandosi un po’, si può scoprire di comune nell’altro”. Affermazione pienamente condivisa anche dal rappresentante islamico Murshed Osama, portavoce dell’Imam di Firenze, impossibilitato a presenziare all’incontro a causa di imprevisti che lo hanno tenuto bloccato a Roma.

Ed è proprio l’ascolto, il dialogo come punto di partenza per il processo di conoscenza, la base per la costruzione di una vera pace, termine “di cui si è spesso abusato – sottolinea il Rabbino Caro – e che molto più spesso si è travisato, perché ognuno propone la sua pace senza tener conto dell’altro. Noi tutti rappresentanti religiosi abbiamo fatto qualche passo in avanti in termini di dialogo, perché quando ero giovane il rapporto con il mondo cristiano era pressoché nullo: ma a mio parere siamo andati molto più lenti rispetto alla storia delle nostre religioni e a quello che accade nel mondo. Dobbiamo smettere di parlare di teologia e dare risposte che l’umanità si attende da noi, e l’umanità ha bisogno di sentire la nostra voce univoca, senza clamore, su questioni che riguardano tutti gli esseri umani. Si parla tanto della fame nel mondo, ma in Europa continuiamo a spendere milioni per dimagrire, e altrove si continua a morire di fame”.

Altra questione non indifferente quella della mortalità infantile, che vede 25 mila bambini morire ogni giorno perché non vaccinati. Questo “non perché manchino i vaccini – asserisce il ministro di culto dell’Istituto Buddista Italiano Andrea Bottai – ma perché mancano le lenticchie”, ironizza spiegando come, in alcuni paesi come l’India sia presente una situazione ambulatoriale dispersa in migliaia di villaggi, e come si sia dimostrato che, promettendo alle famiglie un kg di lenticchie, queste ultime fossero incentivate ad andare a fare il vaccino, con una crescita dal 16% al 30%.

Una delle tante strategie umane che potrebbero mettere d’accordo tante religioni, raggiungendo risultati visibili, perché “se c’è qualcosa che accomuna tutte le religioni è l’amore per Dio – afferma Bombieri – attraverso l’amore per l’umanità”. Amore che, applicato all’unisono, può raggiungere risultati come quello del trattato per la messa al bando delle armi nucleari, sostenuto dal movimento rappresentato da Bottai, “col quale 132 nazioni negli Stati Uniti sono d’accordo, e al quale poi i singoli Stati saranno chiamati ad aderire”.

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