Spettacoli
5 Aprile 2017
Il futurista ferrarese ha clonato e remixato i brani più noti dei padri della robot music

Roby Guerra e i Kraftwerk

di Redazione | 2 min

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Per Mav Records (Roma, Venezia, Torino, a cura di S. Balice, T. Busatto, A. Saccoccio) etichetta underground del Movimento Arte Vaporizzata di musica rumorista, elettronica e oltre poesia (poesia sonora, totale) è uscito direttamente on line e scaricabile gratuitamente  (vedi streaming e link qua  https://archive.org/details/0kbps111 ) Kraftwerk 2017. Clone Music del futurista ferrarese Roby Guerra.

Guerra già autore nel genere di Balla Marinetti (con G. Felloni, Tiemme) e The Mute Poem of the robots (La Carmelina prima e poi sempre Mav records), ovvero la sua produzione più sperimentale e d’avanguardia già segnalata da noti critici quali Vitaldo Conte:  “La tecno-fantasia «suggerisce un rapporto vivente con l’estetica della realtà», nota Roberto Guerra, che la trasferisce nella visionarietà dei suoi video e testi”  Vitaldo Conte (Pulsional Gender Art, Avanguardia 21, 2011). Con il Mav stesso Guerra figura anche con il tape MoMav  nel prestigioso Museo delle Microcassette Hal McGee (Usa), noto  musicista sperimentale americano.

Per Kraftwerk 2017. Clone Music, trattasi nello specifico di  poesia sonora e musica elettronica, tra dada, futurismo e situazionismo… dedicato ai Kraftwerk, padri della robot music, ovvero  Ralf Hutter e Florian Schneider, nucleo fondatore, tutt’oggi attivissimi e in tour costante in spazi d’arte prestigiosi anche come il MoMa, icone indiscussa dell’era del computer. Guerra ha in certo senso clonato e remixato i brani più noti dei Kraftwerk dagli anni ’70 della Cosmic Music alla svolta poi tecnopop. Un giocattolo “elettronico”, sia ben chiaro, di uno scrittore da sempre ispirato e fan della musica elettronica e della band tedesca.
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