Attualità
25 Marzo 2017
Il centro di Ferrara si è mobilitato e ha raccolto l’appello con un nutrito corteo

La ‘Ferrara che Accoglie’ si unisce contro il razzismo

di Redazione | 3 min

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In concomitanza delle celebrazioni dei sessant’anni dalla firma dei trattati di Roma, sabato pomeriggio il centro di Ferrara si è mobilitato e ha raccolto l’appello lanciato dall’associazione ‘Ferrara che Accoglie’, che ha organizzato una manifestazione pro Europa e contro il razzismo.

Numerose le associazione della nostra città che hanno aderito al corteo: Agire Sociale, Arci, ArciLesbica, ArciGay, Altraqualità, Associazione Nadiya, Associazione Viale K, Associazione Nigeriani, Cittadini del Mondo, Coordinamento di Ferrara di Libera, Cdg, Udi, Centro Documentazione Donna, Cgil, Camelot, Emergency, Ferrara Bene Comune, Gruppo Locale Mons. Filippo Franceschi, Migrantes, Meravitalia, Movimento Nonviolento, Pd unione comunale di Ferrara e la Giunta comunale di Ferrara.

Il corteo, partito da piazza Repubblica si è snodato per le vie del centro nel quale echeggiavano forte i cori a favore dell’Unione: un’unione con la U maiuscola per sostenere i valori che dovrebbe attenersi l’Europa e che invece si sono persi col tempo. “Un’Europa che deve ribadire la necessità di costruire l’unione dei popoli e che invece permette alla Francia di chiudere le frontiere lasciando soli noi italiani che dobbiamo far fronte al problema immigrazione, un’Europa che deve tornare ad essere in prima linea contro le diseguaglianze economiche e sociali” ha urlato forte dalla prima fila del corteo il presidente Arci Paolo Marcolini.

Ed è proprio questo che il corteo imputa di più alla politica europea: un modo di agire comunitario che ha portato più a pensare alla salvaguardia delle banche che dei cittadini, che ha fatto in modo che venissero costruiti più muri e fili spinati, minando la libertà di circolazione di tutti i cittadini europei e facendo crescere il sentimento razzista, un’Europa che rischia seriamente di sgretolarsi, a causa di trattati ingiusti, austerità, respingimenti e precarizzazione del lavoro.

Proprio attraverso i diritti e l’integrazione che si vuole costruire un mondo migliore, per evitare che il sogno europeista diventi un incubo, a pensarla così anche il movimento federalista europeo, che tramite Luisella Trabaldo ha fatto sentire alta la sua voce: “ci vuole solidarietà, questa non è l’Unione Europea delle banche, ma chiediamo unione e federalismo”.

Anche l’assessore del comune di Ferrara Chiara Sapigni ha sfilato in mezzo ai manifestanti e ha sottolineato come “queste manifestazioni sono importanti per avere una linea comune, quella dell’Ue che deve essere accogliente, unita e che deve evitare di semplificare il tema dell’immigrazione”, aggiungendo anche che “ci vuole più consapevolezza da parte di tutti su questo tema”.

E’ stato scelto appositamente questo giorno per manifestare. “L’Europa riunisce i massimi vertici politici nella nostra capitale, ma per celebrare i 60 dei trattati di Roma bisogna guardare al futuro cercando di dare una rapida sterzata, così rischia di andare tutto a catafascio” è stato uno degli slogan più gridati, coi quali non erano d’accordo Nicola Lodi e suoi 6 fedelissimi che in largo Castello si erano appostati per mostrare il loro sdegno nei confronti di questa manifestazione. Il presidio, tuttavia, non ha creato problemi al regolare svolgimento del corteo per manifesta inferiorità e perché la polizia era pronta a intervenire in caso la situazione degenerasse.

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