Codigoro
23 Marzo 2017
Codigoro. Zanardi: “Fatte le opportune verifiche, possiamo considerare già risolto il tutto”

Donna si ribella alla riesumazione del figlio, il sindaco rimedia

di Redazione | 2 min

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Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

di Giuseppe Malatesta

Codigoro. “Siamo allibiti, non riesco ad esprimere quanto sia vergognoso tutto questo”. Parla così Edda, 67enne codigorese che nei giorni scorsi, mossa da rabbia e dispiacere, si è rivolta all’amministrazione comunale (e subito dopo ai consiglieri di minoranza del Movimento 5 Stelle) per opporsi alla disposizione che vorrebbe esumati dal cimitero comunale un cospicuo numero di cari estinti, deceduti tra il 2002 e il 2006.

“Tra loro c’è mio figlio, scomparso quindici anni fa a soli 29 anni” racconta Edda. Un dolore insuperabile, beffato dalla lettera con cui la cooperativa Aurora di Chioggia, società che si occupa dei servizi cimiteriali su incarico comunale, informa della necessità di liberare il campo ‘A’ da coloro per cui è trascorso un decennio dalla morte. Edda non ha ancora ricevuto la lettera, ma altri nella sua situazione sì. Tuttavia vista l’imminente scadenza della concessione (31 marzo) decide di smuovere le acque.

“Nessuno ci aveva preventivamente informato di questa norma e non siamo convinti che vada applicata, dato che, considerando anche i fattori ambientali della zona, dopo soli dieci anni i resti dei nostri defunti non saranno sicuramente mineralizzati, tantomeno pronti per l’ossario”.

Rigettando l’invito a scegliere la nuova destinazione delle salme (nuovo campo o cremazione, ndr), Edda e gli altri hanno deciso di rivolgersi in primis al sindaco Alice Zanardi, che hanno incontrato ad inizio settimana, per poi chiedere supporto al gruppo pentastellato, che in questi giorni ha dato visibilità alla questione anche sui social.

E mentre la loro iniziativa giunge all’attenzione della stampa e raccoglie l’adesione di circa 80 cittadini coinvolti, è proprio il sindaco Zanardi ad intervenire in corsa, prima ancora che tutto finisca ‘in edicola’, annunciando che “fatte le opportune verifiche, possiamo considerare già risolto il tutto”.

“Si è trattato di uno spiacevole errore – – spiega –, un’errata programmazione dell’estumulazione di quel campo, che sarà rettificata con una nuova comunicazione alle famiglie interessate. Ho ricevuto personalmente gli interessati e preso in carico il problema, chiarito nel giro di 30 ore”. Se le motivazioni dell’allerta sono ritenute “comprensibili”, meno lo sono, secondo Zanardi, modi e tempi della stessa. “Credo di aver dato una risposta in tempi più che ragionevoli, spiace constatare che le famiglie si erano nel frattempo già rivolte altrove, prima ancora di attendere mie notizie”.

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