Lettere al Direttore
7 Marzo 2017

Su Imam gay, Tag Festival e Maisto

di Redazione | 3 min

Dopo le esternazioni note a suo tempo contro Sgarbi e Italo Balbo, Maisto si ripete anche con l’evento sopravvalutato ARCI LGBT Tag Festival o sulla diversità sessuale in parte mistificante, con uscite anche sibilline su certo dissenso indubbio sull’iniziativa manifestatosi in città e sui media locali e non solo.
Non sarebbe d’accordo con Maisto ad esempio un certo Oscar Wilde, celebre scrittore e anche noto omosessuale (in realtà bisessuale vista la moglie e alcuni figli), in ogni caso tutt’oggi nella storia icona in tal senso, che – fiero della libertà individuale e anticollettiva, non approverebbe sia certa ridondanza ed enfasi obsoleta e ostentate evidenti nell’evento che rivela al contrario soprattutto, visto lo stile collettivistico e non Individuale, strumentalizzazioni meramente ideologiche, un genderismo pseudoscientifico e di chiara matrice tardocomunista fallimentare.

Come ben dice lo stesso Sgarbi, sia a livello giuridico che nella vita reale, leggi cultura e moda ad esempio ecc, l’era delle discriminazioni gay ecc. è almeno socialmente in via di estinzione.
Suona anche disinformante l’enfasi sull’ospite Imam alternativo, gay dichiarato (e anche sieropositivo come si legge sull’Espresso, quindi ben poco responsabile) presentato come un rivoluzionario, quando sempre sull’Espresso, a quanto pare uno dei pezzi forti culturali di tale Imam è negare che il Corano condanni gli omosessuali!
Spiegare poi questo Imam come ha fatto a Ferrara… il “suo” Corano vergine e immacolato ma distorto dalle forze populiste come esempio di mera “fascistizzazione dell’Islam” o persino colpa del colonialismo le repressioni gay ecc nei paesi arabi e islamici, è mero revisionismo negativo, oltre a ignorare in malafede che storicamente i principali serial killer di gay ecc sono stati Hitler e Stalin e non certo Mussolini….

Sia ben chiaro, meglio un Imam del genere in certo senso che molti altri ambigui più ortodossi, ma Maisto in generale meglio che pensi davvero a Orlando (forse lo scambia per quello dell’Ariosto) e alla fine del PD, anzichè farsi paladino di eventi che piaccia o meno, in democrazia possono anche non piacere (al di là di certi legittimi diritti sulla diversità sessuale, ma non altri chiaramente abusi della libertà e dei diritti che hanno anche caratterizzato il senso del Tag Festival, abusi che segnalano paradossali promiscuità persino nazi totalitarie, se si conoscono la storia e la psicologia umana non da assistenti sociali o giornalismo a una dimensione).
Non ultimo soprattutto qualcuno ricordi a Maisto che il suo mandato riguarda soprattutto la Cultura, nel Tag Festival, riassumendo molto latitante, tranne le note e da diversi anni bravissime cabarettistiche Sorelle Marinetti e poco altro, essenzialmente mera propaganda ideologica e genderistica estrema (naturalmente a uso elettorale PD visti i sondaggi dopo il No al referendum e l’emersione dell’anti/post politica).

Una propaganda in generale anche pericolosa come noto per la salvaguardia dei valori stessi occidentali e biopolitici/democratici, persino darwiniani (sennò neppure i gay ecc. esisterebbero…) e almeno parzialmente (oltre al legittimo diritto al dissenso) cristiani, famiglia naturale non relativizzabile, in ultima analisi anche questioni laterali ma fondamentali di sicurezza nazionale ed europea inclusa.

Roby Guerra
Azione futurista Ferrara

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