Politica
6 Febbraio 2017
L'importo totale contestato è di di 26.500 euro (in solido con l’ex capogruppo Giuseppe Villani)

“Spese pazze” in Regione, anche Malaguti condannato a risarcire

di Redazione | 2 min

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Mauro Malaguti

Dovrà risarcire circa 14mila euro Mauro Malaguti, ex consigliere regionale del Pdl condannato insieme ad altri 25 colleghi dalla Corte dei Conti nell’ambito dell’inchiesta “spese pazze”.

L’importo totale contestato a Malaguti è di di 26.500 euro, che dovrà restituire in solido con l’ex capogruppo Giuseppe Villani. “Faremo appello – afferma l’ex consigliere regionale estense -, è una contestazione che dobbiamo approfondire perché ogni anno i bilanci che comprendevano i rimborsi venivano controllati dai revisori e approvati dalla stessa Corte dei Conti. Sono state contestate tutte le spese, ma allora era il sistema in generale che doveva essere contestato: come facevo a pensare che non fosse legittimo quello che stavo facendo?”. Ad aprile intanto dovrebbe arrivare anche la sentenza nel parallelo processo penale, dove Malaguti, difeso dall’avvocato Alberto Balboni, ha scelto il rito abbreviato.

Con lui la Corte dei Conti regionale ha condannato anche altri 25 consiglieri di quasi tutti i gruppi al tempo dell’ultima giunta guidata da Vasco Errani, compresi Pd e Pdl per cifre che vanno dai 1.500 ai 33mila euro.

“È intenzione dei miei assistiti – afferma in una nota l’avvocato Antonio Carullo – far valere le loro ragioni fino in fondo, poiché considerano la sentenza di condanna immotivata ed anche in contrasto con la decisione della Corte dei Conti Sezioni Riunite di Controllo Roma (luglio 2014). Le ragioni della condanna si riferiscono alla non inerenza della spesa e alla carenza di motivazioni nonostante ogni singolo scontrino sia stato adeguatamente e ampiamente rendicontato e spiegato, nonché alla mancanza di autorizzazione al consigliere da parte del capogruppo. Su questo aspetto ricordo che non vi è, e non vi era, alcuna legge regionale o regolamento o disposizione dell’ufficio di Presidenza dell’Assemblea Legislativa che prevedesse la preventiva autorizzazione scritta del capogruppo ai consiglieri per poter svolgere la loro attività politica istituzionale e, quindi, avvalersi dei rimborsi spese a carico del bilancio del gruppo assembleare (tesi peraltro sorprendente se solo la si rapporti ad un Gruppo misto ove non vi è nemmeno omogeneità di appartenenza ad un uguale partito). Inoltre il capogruppo, chiamato a pagare il 50% delle somme contestate ad ognuno dei consiglieri, non può assumere il ruolo di agente contabile”.

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