Cronaca
22 Dicembre 2016
Baiamonte: "Le nostre richieste e proposte per risolvere la situazione sono rimaste inascoltate"

Cisl: “Lavoratori e utenti abbandonati nel degrado della Zona Gad”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Processo stadio. “Tutti i margini di sicurezza non erano stati rispettati”

Prosegue il processo nato dall'inchiesta relativa alle presunte difformità strutturali dello stadio Paolo Mazza, riscontrate durante il cantiere per i lavori di ampliamento dell'impianto sportivo cittadino fino a 16mila posti, avviato dopo la permanenza della Spal in Serie A nel campionato di calcio 2018-2019

spaccio pointÈ una situazione sempre più pesante e difficile quella in cui è costretta a operare la Cisl, in piena Zona Gad, tra degrado e delinquenza. Difficoltà e disagi che il sindacato, che ha sede nel triangolo tra corso Piave, via San Giacomo e piazzetta Toti, ha segnalato nelle sedi opportune chiedendo interventi e prospettando anche soluzioni nell’ultimo Consiglio Territoriale per l’Immigrazione “che non hanno avuto purtroppo un seguito significativo”.

La sede della Cisl, oltre a essere un osservatorio privilegiato su ciò che accade in Zona Gad, è anche meta di tantissime persone che accedono agli uffici e servizi, compresi gli operatori che vi lavorano (una quarantina di persone). È dunque un grido di disperazione quello lanciato dal segretario provinciale Cisl, Paolo Baiamonte, e forse anche di frustrazione nell’osservare come, nonostante le richieste avanzate, quasi nulla sia effettivamente migliorato. La Cisl parla di “delinquenza quotidiana, spaccio di droga fin dalle prime ore del mattino e fino a notte inoltrata, degrado dell’ambiente, soprattutto sotto i portici del palazzo dove operiamo (defecazioni umane e animali, urine, vomito, indumenti abbandonati, bottiglie di birra e liquori diffuse, sporcizia, persone che bivaccano e dormono) fino ad arrivare ad atti di violenza che sempre più ricorrono”.

Una situazione descritta in una nota inviata circa un mese fa a sindaco e prefetto, nella quale veniva sottolineato come le situazioni di degrado e rischio incidessero pesantemente sulle condizioni dei lavoratori e operatori dell’organizzazione sindacale, “ma altrettanto su coloro che giornalmente si recano nei nostri uffici: tutti ripetutamente denunciano la loro insicurezza e preoccupazione, spesso anche tentativi di approccio, specialmente nelle ore più tarde della giornata, per vendita di droga o per molestia e dallo slalom che devono compiere per evitare le schifezze che circondano la zona”.

Facendo anche presente che dopo un periodo di relativa calma che si era verificata con l’aumento dei controlli da parte delle forze dell’ordine, “oggi siamo ritornati a una situazione forse peggiore di prima”, aggravata anche dal fatto che il periodo invernale “induce molte persone a condurre il malaffare proprio sotto i portici del condominio di corso Piave/via Battisti/piazzetta Toti”. Baiamonte, nella sua nota, ha sottolineato poi come molti residenti si rivolgano sempre più alla Cisl “per rappresentare il loro malessere, il disagio, la paura, il degrado, la fatica di vivere e a volte anche la voglia di andarsene da questo quartiere”. Una popolazione “certamente non razzista, ma stanca, molto stanca, di delinquenza, degrado, malaffare, sporcizia, etc.”. La nota di Baiamonte termina con una sorta di ‘avvertimento’: “In assenza di risposte concrete, questa Organizzazione metterà in atto tutto quanto nelle proprie capacità per creare la necessaria sensibilizzazione e mobilitazione per raggiungere gli scopi su indicati”.

In seguito la stessa Cisl, al Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, ha espresso per iscritto alcune considerazioni e raccomandazioni sul tema dell’accoglienza, ritenendo che la via da perseguire “è quella di una solidarietà sostenibile”. Una serie di proposte che vanno da una normativa di sostegno per ridurre drasticamente i tempi per il riconoscimento dello status ai richiedenti asilo e protezione umanitaria (ma che definisca anche modalità certe e rigorose per il rientro in patria dei non aventi diritto) a uno stretto e rigoroso controllo dell’accoglienza degli aventi diritto da parte delle autorità e istituzioni competenti; da una normativa di riferimento per sostenere la fase successiva all’accoglienza e assegnazione di risorse per politiche di inclusione e a sostegno delle popolazioni che accolgono, fino al richiamo al coinvolgimento delle associazioni di categoria e sindacali e del Forum del Terzo Settore per “attivare iniziative di volontariato e collaborazione con gli immigrati che intendono ricambiare l’accoglienza ricevuta”.

Una lettera di richieste, intenti e buone prassi, che, riferisce Baiamonte, sembra essere rimasta in gran parte lettera morta, lasciando alla Cisl, ai suoi lavoratori e ai suoi utenti, un senso forte di abbandono da parte delle stesse istituzioni alle quali si sono rivolti.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com