Gestione illecita di rifiuti edili, denunciate cinque ditte ferraresi
I carabinieri forestali hanno denunciato cinque ditte della provincia di Ferrara per la gestione illecita di rifiuti edili
I carabinieri forestali hanno denunciato cinque ditte della provincia di Ferrara per la gestione illecita di rifiuti edili
La Procura di Ferrara ha nuovamente chiesto l'archiviazione per l'allora direttore del distretto Sud-Est dell'Ausl di Ferrara e per un'operatrice telefonica del 118, inizialmente indagati per omicidio colposo relativamente alla morte di Francesco D'Antoni, deceduto ad Argenta il 20 marzo 2021 per infarto miocardico acuto
Due ferraresi, una donna di 46 anni e un uomo di 55 anni, rispettivamente amministratore di diritto e di fatto di una società fallita con sede nell'Alto Ferrarese, sono stati condannati a 6 anni e 4 anni e 4 mesi dal tribunale di Ferrara con l'accusa di bancarotta fiscale
È un guanto di sfida quello che l'avvocato Fabio Anselmo lancia al sindaco Alan Fabbri, a cui chiede di uscire "dalla bolla dei social" e presentarsi "davanti alla città per un confronto pubblico dove misuriamo le idee e la visione della Ferrara dei prossimi cinque anni"
Massimiliano De Marco, presidente e legale rappresentante della Servizi Ospedalieri Spa, società appartenente al Gruppo Rekeep di Bologna, è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste nel processo relativo alla fornitura di mascherine facciali filtranti Ffp2 all'Azienda Sanitaria Locale di Bari
di Federica Pezzoli
“Finisce sempre che ci adeguiamo noi alla mentalità degli altri, anche se è sbagliata!” Ecco la cosa più grave: nascondersi e cercare di sembrare diversi da quello che si è. Forse è per aver acquisito questa consapevolezza che per Antonietta e Gabriele il 6 maggio 1938 diventa “Una giornata particolare”: la grande pellicola del maestro Ettore Scola con la coppia Loren-Mastroianni che la Compagnia degli Ipocriti ha deciso di portare a teatro. Nel ruolo che fu di Mastroianni Giulio Scarpati, mentre al posto della Loren c’è Valeria Solarino, la regia è di Nora Venturini e l’adattamento di Gigliola Fantoni, la moglie del grande regista e sceneggiatore scomparso a gennaio. L’allestimento ha chiuso in grande stile il 2016 del teatro comunale Claudio Abbado di Ferrara, ultima replica domenica 18 dicembre.
Solarino e Scarpati hanno una grande responsabilità nei ruoli di Loren e Mastroianni, ma entrambi superano la prova, dimostrandosi capaci di costruire un proprio personaggio in autonomia. L’interpretazione di Giulio Scarpati mette in risalto il profondo disagio di chi è costretto a sentirsi diverso, anche quei baffetti così mascolini non sono altro che una maschera dietro la quale nascondersi, mentre i repentini passaggi da uno stato di euforia alla malinconia sono forse una risposta al senso di inadeguatezza della realtà. L’Antonietta di Valeria Solarino è una donna sola, che finge di essere una moglie fascista e felice, mentre si sente umiliata perché ignorante, il marito con lei “non parla, ordina”, di giorno come di notte, tutto di lei esprime insicurezza, persino la postura, sempre china, con lo sguardo basso.
In quel 6 maggio 1938 tutta Roma, compreso il marito e i sei figli di Antonietta, si prepara alla grande parata per accogliere Hitler venuto a far visita al Duce. Antonietta rimane sola con Rosamunda, il suo pappagallino, che scappa dalla gabbia e va a posarsi sul davanzale di Gabriele, ex radiocronista dell’Eiar, epurato perché omosessuale, come si scoprirà poi in un tragico, ma liberatorio, sfogo sul terrazzo. È l’inizio di un dialogo e poi di un rapporto che si fa via via più intimo, fino appunto a far emergere il dolore e l’inevitabile destino di Gabriele, ma anche l’insoddisfazione di Antonietta. È l’incontro di due solitudini, di due esistenze incomprese, che finalmente trovano qualcuno cui confessare l’inconfessabile.
Intelligente la scelta di ricostruire i due appartamenti uno sopra l’altro e sottolineare con la luce e il buio il momento narrativo, mentre nella parte finale diventano i due lati dello stesso livello del palcoscenico: due mondi apparentemente lontani si sono avvicinati e se prima conducevano due esistenze, entrambi soli, ora Antonietta e Gabriele si conoscono e sono in qualche modo connessi.
Ma la Storia non fa sconti e irrompe con brutalità. E così, mentre Gabriele tenta di insegnare la rumba ad Antonietta, dalla finestra entrano le canzoni del regime: meno ballabili, ma di sicuro ‘patriottiche’. Gabriele se ne andrà quella sera stessa, condannato al confino, ad Antonietta, invece, non rimarrà che la speranza di vederlo di nuovo dal davanzale della finestra, mentre suo marito le ordina di andare in camera da letto per ‘festeggiare’ questa giornata particolare.
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