La clamorosa e imprevista vittoria di Donald Trump, nuovo presidente Usa, certifica non solo la fine letterale dell’era Obama, disastrosa in politica estera (e per la sicurezza nel mondo), ma anche la fine stessa di Hillary Clinton che nei fatti affonda la sinistra liberal e dem in tutto l’Occidente. Non solo una sconfitta americana. Ora la sinistra dem e liberal + davvero ad un bivio, tenuto conto del fallimento del pensiero unico pseudoumanitario in Usa ed Europa) equivalente all’autocritica (tardiva già) sul comunismo paradiso dei lavoratori, dopo la caduta del Muro di Berlino. Prima o poi, altrimenti la fu sinistra si estingue, anche se già i primi segnali sono le solite resistenze letteralmente freudiane e il solito negazionismo alla rovescia, con la solita intellettuale primitiva strategia tribale di demonizzare sempre più il legittimo verodemocratico vincitore con le solite retoriche dell’antifascismo ideologico deja vu. Anche perché, e da qua un punto di autocritica fondamentale, il reazionario supposto Donald Trump non ha vinto da solo, ma anche grazie ai maghi del’informatica statunitensi che l’hanno sperimentato come Big Data Man! con tali risultati. Le nuove strategie intelligenti e algoritmiche Big Data: ovvero prova popperiana persino che il Progresso (e Trump ha per obiettivi un nuovo progresso americano e quindi dell’Occidente, in ottimi rapporti con Putin e la Russia e giustamente meno con i terzomondisti acritici e gli islamici….) dal duemila, dopo la fine dell’ideologia, della storia e aggiungiamoci anche della Politica (almeno in certo senso storico fatale ma innovativo anche) trascende il vecchio e obsoleto dogma sinistra-destra … progressisti-conservatori. I paraprogressisti dem liberal sono erano… tutti per la Clinton, candidata appoggiata da.. Wal Street, altro che prolettronici dell’era informatica.. volevano mandare alla Casa Bianca la protesi del fallimentare Obama la cui priorità finale era ancora la Russia di Putin e non l’Isis? !!!!
Infine è oggi chiarissimo il segnale allarme rosso per taluni (ma invece positivo alla rovescia) che arriva dalla democrazia americana… Input di svolta anche per l’Europa e l’Italia, anche per Ferrara. Altro che antipolitica o deriva democratica! L’Occidente deve tornare all’altezza della civiltà che la storia come dimostra ha creato, piaccia o meno, storicamente e scientificamente più evoluta delle alternative neotribali terzomondialiste. Con Trump la destra postmoderna è oggi quasi un fatto (poi si vedrà, noi siamo oggettivi, sempre un politico e potenzialmente bugiardo e incapace, ma al massimo, si rivelerà come Obama e molti altri non meritocratici al potere..), la sinistra deve ancora evolversi in tal senso. In Italia e a Ferrara stessa mutazione ancora da fare, solo segnali finora. E in tal senso, oltre alla necessaria svolta postmoderne evoluta e meno tradizionalistica, ecco oggi le nuove parole (sempre algoritmiche…) di Trump che indicano i nuovi software mentali e politici necessarie, vale anche per l’Italia , Ferrara e le opposizioni ““Eʼ ora di unirci e superare le divisioni, sarò il presidente di tutti gli americani”….
Roby Guerra/Azione Futurista Ferrara