Attualità
1 Novembre 2016
I cittadini si sono rivolti a Nicola Lodi per 'guidare' la mobilitazione. Blitz di CasaPound

Ficarolo come Gorino, gli abitanti pronti alle barricate

di Redazione | 2 min

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(foto tratta dalla pagina Facebook di CasaPound Ferrara)

(foto tratta dalla pagina Facebook di CasaPound Ferrara)

Ficarolo sarà una Gorino-bis. Le barricate anti migranti erette nella piccola frazione del Basso Ferrarese fanno ‘scuola’, se così si può dire, e si fanno strada al di là del Po. L’arrivo di un numero imprecisato di profughi a Ficarolo, paese di circa 2500 anime in provincia di Rovigo, ha scatenato la rivolta dei cittadini.

Una protesta subito raccolta dal responsabile sicurezza e immigrazione della Lega Nord di Ferrara, Nicola Lodi, contattato dagli abitanti per ‘guidare’ la mobilitazione. “La macchina organizzativa è già in moto ma vista la contestazione speriamo in un immediato dietrofront – annuncia l’esponente del Carroccio – anche perché a Ficarolo, a contrario di Gorino e Gaibanella, l’amministrazione sta dalla parte dei cittadini”.

A gettare benzina sul fuoco, in effetti, è proprio il sindaco leghista di Rovigo, Massimo Bergamin, che su Facebook ha scritto: “Occupiamo noi l’albergo prima che arrivino i clandestini: 10, 100, 1000 Gorino”. Forte dissenso, anche se in termini più pacati, viene anche dal sindaco di Ficarolo Fabiano Pigaiani della lista civica di centrodestra.

I militanti di CasaPound Ferrara non si sono fatti ripetere due volte l’invito a replicare le barricate e sono partiti in direzione Polesine. Gli attivisti del movimento di estrema destra hanno partecipato al consiglio comunale straordinario indetto sabato sera da cui è emerso, raccontano i militanti, “il rifiuto della cittadinanza ad ospitare i clandestini poiché potrebbero creare disagi a livello di sicurezza e tranquillità nel paese oltre che a gestire diversamente un’emergenza vista più come opportunità di guadagno delle cooperative che si occupano dell’accoglienza”.

Il gruppo ferrarese, dopo il consiglio, ha poi organizzato il primo blitz all’hotel Lory requisito dal prefetto per ospitare i profughi in arrivo il 1° novembre. All’entrata dell’albergo è stato affisso lo striscione: “No al centro di accoglienza, prima gli italiani”. E il gestore sembra d’accordo: “Ci siamo confrontati con il proprietario della struttura deputata ad averli nelle camere – racconta sempre CasaPound – il quale ci ha chiesto sostegno qualora si rendesse necessario un nostro intervento, nel mentre si attende l’arrivo di quasi 80 persone senza che il prefetto stesso sia stato esauriente nei confronti della cittadinanza”.

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