Attualità
30 Ottobre 2016
Il capoluogo estense è 17° nella classifica iCityRate, ma arranca nei settori che guardano a economia e mobilità

Ferrara è tra le 20 città più ‘intelligenti’ d’Italia

di Redazione | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAUn balzo dalla 28^ alla 17^ posizione in un solo anno porta Ferrara tra le venti città più “intelligenti” d’Italia nella classifica di iCityRate.

Secondo lo studio – edito dal Forum Pubblica Amministrazione, in collaborazione con Istat, Unioncamere e Anci – pubblicato qualche giorno fa, Ferrara è dunque tra le migliori città nella classifica iCityRate per qualità del vivere urbano e capacità di farsi piattaforma abilitante, guardare a traguardi lunghi facendo scelte e investimenti che puntano sui fattori chiave per lo sviluppo. Insomma, soddisfa bene i parametri che vengono misurati per giudicare quanto una città sia ‘smart’.

“Il lavoro quotidiano dell’Amministrazione – commenta l’assessore comunale alla smart-city – fatto di serietà, determinazione, condivisione, ottime professionalità tra i dipendenti pubblici, e dei cittadini ci è riconosciuto fuori mura: nessun trionfalismo, il lavoro da svolgere è ingente, ma segnalare questi dati non può che far piacere”.

E, in effetti, che il risultato sia più che soddisfacente è innegabile ma, guardando alle singole aree che lo studio isola per ricavare i propri indicatori ‘smart’ e assegnare un punteggio, non può non notarsi come in due ambiti in particolare Ferrara non sia messa così bene, andando ad occupare un posto a metà tra le città ‘buone’ e quelle dalle pessime prestazioni: economia e mobilità, dove comunque si registra un miglioramento rispetto all’anno precedente.

Infatti, nel settore “Economy” – i nomi sono tutti in inglese, come People, Governance, Enviroment, Mobility, Living e Legality: più ‘smart’ di così si muore – Ferrara sta nella fascia media, 40^ in classifica su 106, ovvero tra quelle che non eccellono nella capacità di “generare organizzazioni ed  imprese innovative, di attrarre finanziamenti per la ricerca”. Meglio comunque dell’anno scorso, quando il posto occupato era otto posizioni sotto.

Così così le prestazioni per quanto riguarda la mobilità urbana, dove Ferrara è 44^ in classifica, ma guadagna quasi venti posizioni rispetto allo scorso anno.

Posizione migliore – tra le prime trenta – per quanto riguarda il “Living”, ovvero i “servizi di vivibilità primaria (salute, sicurezza, assistenza) sia quelli che misurano la vitalità (culturale, spettacolare e di intrattenimento) dei centri urbani: 28^ (un gradino sopra l’anno 2015).

Ferrara è invece 11^ per quanto riguarda la qualità ambientale e le politiche di tutela, anche qui il balzo in avanti in un solo anno è notevole: arrivava dalla 29^ posizione. Da notare come in questa sotto-classifica le prime posizioni siano tutte occupate da città di medie e piccole dimensioni.

Bene invece quando si parla di  “livelli di istruzione e socializzazione dei residenti” e della “diffusione dell’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione” – classifica “People” – dove Ferrara è 10^, sette posizioni in avanti rispetto al 2015.

Un balzo indietro lo si registra invece nella classifica sulla “Governance”, ovvero sulle prestazioni amministrative e le capacità di utilizzare i nuovi strumenti di partecipazione e condivisione, dove la città estense, pur rimanendo in buona posizione (16^), scende di qualche gradino (era 7^ nel 2015).

Infine, e qualcuno qui probabilmente storcerà il naso, Ferrara è seconda in Italia nel soddisfare gli indicatori di “sicurezza sociale delle città e l’efficienza dell’amministrazione”, nel 2015 era 12^.

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