La Giunta comunale ha approvato l’adesione alla richiesta proveniente dal ministero dell’Interno per avviare un percorso di autonomia, indipendenza e responsabilizzazione dei migranti ospitati a Ferrara che diventano maggiorenni.
Il tutto si inserisce all’interno del progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e riguarda i minori stranieri non accompagnati, inseriti nella comunità della Città del Ragazzo – Istituto don Calabria.
Il percorso di autonomia è in particolare rivolto a 11 beneficiari già accolti nella struttura ferrarese che al compimento dei 18 anni si troveranno nella situazione di uscire dalla comunità per minori.
L’iniziativa mira a promuovere un percorso di crescita dell’identità personale e sociale, che favorisca la progressiva responsabilizzazione ed autonomia di vita (cura della persona; gestione dell’alloggio; preparazione dei pasti; accesso ai servizi sociali, sanitari, scolastici, per l’apprendimento della lingua italiana, la formazione professionale e il lavoro, nonché la mobilità e i trasferimenti con i mezzi pubblici).
“Si tratta – sostiene l’assessore Chiara Sapigni – di un percorso che mira a favorire una quotidianità dell’integrazione che ha nella reciprocità e dinamicità, oltre che nella responsabilità ed autonomia gli elementi di qualità. Un percorso di autonomia per neo-maggiorenni che garantisca il continuum della relazione educativa con quegli operatori, adeguatamente qualificati, che ne hanno curato l’accoglienza fino al raggiungimento delle maggiore età”.
Il ministero dell’Interno, per le attività progettuali previste (vitto, alloggio, assistenza psicologica e sanitaria, assolvimento dell’obbligo scolastico, insegnamento della lingua italiana, formazione secondaria e professionale, attività di socializzazione e per il tempo libero), riconoscerà un contributo di 35 (iva inclusa) al giorno pro capite e senza richiesta di cofinanziamento da parte dell’ente locale titolare della progettazione.
Le attività saranno realizzate dalla coop Camelot – Officine cooperative e dalla Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza – Casa Buoni Fanciulli – Istituto don Calabria, riuniti in raggruppamento temporaneo di impresa (Rti), già attuatori del progetto Sprar per minori stranieri in essere.
Anche per questo progetto, il Comune di Ferrara e le organizzazioni del Terzo Settore riunite in Rti, che realizzano le misure di autonomia ed integrazione, aderiscono alle modalità di attivazione, gestione e rendicontazione disposte (manuale operativo per l’attivazione e la gestione di servizi di accoglienza integrata e manuale unico di rendicontazione) dal Servizio Centrale Sprar e dal Ministero dell’Interno.
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