Paolo Spath e Matteo Fornasini
“Una notizia sconcertante” per Paolo Spath (Fdi), “l’ennesimo chiaro segnale di allarme che ci obbliga a non abbassare mai la guardia” per Matteo Fornasini (Fi). Così i due consiglieri comunali di opposizione commentano la notizia dell’espulsione di Sajmir Hidri, l’imprenditore edile albanese residente a Vigarano e allontanato dall’Italia per il suo avvicinamento all’Islam radicale.
“Un fatto gravissimo e senza precedenti – scrive Spath -. Il problema è che non si tratta soltanto di una ‘testa calda’ o di un esaltato, ma era una di quelle figure a ‘guida’ di una Comunità che vive ogni giorno tra le nostre case, uno di quei ‘riferimenti’ con le quali l’Amministrazione Comunale dialogava e si affidava per la tutela della sicurezza e del convivere civile in città (in realtà al momento non risulta fosse presidente, né guida di alcuna comunità, anche se tale interpretazione è stata avvallata dalle parole del ministro Alfano, ndr). E invece si preparavano attentati, si indottrinavano giovani, si tramava alla distruzione della nostra sicurezza. Tra le nostre famiglie, sotto il nostro naso. E’ ora di aprire gli occhi e spogliarci di inutili e pericolosi paraocchi ideologici”.
Per questo Spath chiede regole e controlli a tappeto, rispolverano la campagna del suo partito per le prediche in italiano nei centri islamici.
“Ciò che preoccupa ancora di più – sostiene Fornasini, anche lui sulla base delle parole di Alfano – è il fatto che l’estremista espulso fosse presidente di un centro di preghiera islamico. A mio avviso, infatti, questo aspetto impone la necessità, ormai improcrastinabile, di censire tutti gli imam che operano nella provincia di Ferrara tramite la creazione di una sorta di albo degli imam che operano nel nostro territorio”.
Fornasini chiede di “adottare ogni misura utile, anche di natura eccezionale, per garantire la sicurezza dei cittadini ed evitare eventuali fenomeni che incitino alla violenza e all’estremismo”. Il consigliere di Fi invita infine “tutti gli imam che operano nella nostra provincia a predicare e a svolgere i loro sermoni in italiano proprio per garantire massima trasparenza e dimostrare che non hanno nulla da nascondere”.
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