Attualità
2 Agosto 2016
Nonostante le rassicurazioni dell'Ausl, la delibera ufficiale conferma le preoccupazioni sollevate da sindacati, lavoratori e dal nostro giornale

Ambulanze. Trasporto infermi ed emergenza, una questione sostanziale

di Daniele Oppo | 3 min

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(immagine d'archivio)

(immagine d’archivio)

“È fondamentale fugare il contesto da qualsiasi sospetto o presunta illazione di scarsa trasparenza, favorire ed aumentare la comprensione dei problemi reali, evitando lo sterile confronto tra termini usati nei diversi livelli istituzionali”. È la conclusione di un comunicato stampa dell’Azienda Usl di Ferrara in merito al ‘caos ambulanze’ sollevato dai sindacati Cgil e Cisl.

Il riferimento è al fatto che in una nota congiunta Ausl-Comune – intitolata “Rassicurazioni di Azienda USL e Comune di Ferrara” –  avevamo rilevato come le due istituzioni locali avessero precisato che “il ruolo del volontariato” è “confinato alla sola attività di trasporto infermi” e non ad altro, contraddicendo quanto assunto con la determina 769 sull’affidamento ai volontari del trasporto infermi e soccorso.

Il comunicato – rileva la nota stampa – si apriva così: “Azienda Usl e Comune di Ferrara si sono incontrati per fare il punto sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa dalle organizzazioni sindacali, in conseguenza del rinnovo dell’affidamento a soggetti accreditati di quota parte del servizio di trasporto ordinario infermi e integrativo dell’emergenza territoriale”.

E questo basterebbe a fugare ogni dubbio, anche perché – si evince sempre dalla nota stampa – la più breve frase “trasporto infermi” utilizzata poco più in là in quel comunicato (ma ‘dimenticata’ nell’ultima nota chiarificatrice) farebbe riferimento a una miriade di attività diverse e con diverse accezioni anche dal punto di vista normativo. Elenchiamo quelle che ci sono state fornite: servizio di trasporto sanitario di soccorso (emergenza/urgenza) e/o ordinario; servizio di trasporto di pazienti affetti da specifiche patologie; servizio di defibrillazione precoce; trasporto di sangue e/o materiali sanitari;  trasporto per trapianti d’organo; trasferimento di salme all’obitorio. Praticamente quasi tutti i tipi di trasporto in ambito sanitario.

Ma allora perché specificare nella nota stampa “rassicuratrice” sul caos ambulanze che le associazioni di volontariato sono confinate al solo “trasporto infermi”? Era uno strano modo per dire che le ambulanze del volontariato sono ‘confinate’ ad effettuare qualsiasi tipo di trasporto? O ci sono altri tipi di servizi da affidare al volontariato?

Ora, provocazioni a parte, il problema è che è la stessa Ausl ad aver sempre diversificato le varie attività di trasporto infermi, distinguendole ad esempio tra “ordinarie” e d’emergenza, sia in precedenti comunicati stampa, sia negli atti amministrativi. Proprio come fa nella determina al centro dell’attenzione in questi giorni: oltre 700mila euro stanziati per il “trasporto ordinario infermi” e 1,8 milioni per il “trasporto Soccorso/Emergenza”. E così sono suddivisi anche i capitoli di spesa dai quali l’azienda sanitaria preleva i soldi per pagare il servizio: “Trasporti degenti da privato” e “Trasporti emergenza da privato”.

Ed è una distinzione fondamentale anche per l’accreditamento dei mezzi, dato che la Cgil ha presentato un esposto proprio per la loro abilitazione  che risulterebbe solo “per trasporto infermi per attività non sanitaria”.

I dettagli, e la chiarezza nell’esporli, in questo caso non sono pignoleria o “sterile confronto tra termini usati nei diversi livelli istituzionali”, ma qualcosa di sostanziale nel dibattito pubblico.

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