Attualità
15 Luglio 2016
L'assessore: “Umanamente sbagliato”. Il Consorzio: “Non c'è razzismo”. Nuovi dettagli sull'episodio

Caso taxi. “Se fossi stata italiana ci avrebbe fatto salire”

di Marco Zavagli | 4 min

Leggi anche

Acqua e siccità: “Un bravo sindaco dovrebbe pianificare una strategia efficace per il futuro”

“Di acqua si parla solo quando accadono i disastri. Quello che spesso non fa l’uomo è programmare interventi necessari e quanto mai urgenti”. Così Stefano Calderoni, presidente del Consorzio Bonifica pianura di Ferrara, sulla gestione delle risorse idriche nel territorio estense. “Ecco cosa dovrebbe fare un bravo sindaco: pianificare una strategia in grado di risolvere problemi futuri”

(immagine di archivio)

(immagine di archivio)

Se fosse stata un’italiana a chiedere il passaggio, il tassista avrebbe accettato? “Sono sicura di sì”. Non ha dubbi Maria, la mediatrice culturale nigeriana di 40 anni che lunedì scorso si è sentita negare il passaggio per portare una connazionale di 18 anni che accusava mal di stomaco dal medico.

“Quella mattina – ricorda – mi hanno chiamato le inquiline della ragazza. Lei ha 18 anni, è arrivata in Italia ad aprile. Sono andata a vedere come stava”. Giunta nella casa, vicino alla stazione, l’operatrice del Centro Donna e Giustizia decide di accompagnarla dal medico di base, in zona acquedotto. La conduce fino al piazzale della stazione. Quello che succede dopo è noto. “Mi ha detto bruscamente che lui se la ragazza sta male non la prendeva su. Che il suo taxi non è un’ambulanza”. Maria, esterrefatta, ha provato a convincerlo: “Non le sto chiedendo di curarla, solo di accompagnarla dal medico”. E l’uomo: “No, io non la prendo su. Accanto a lui c’erano due suoi colleghi che hanno assistito alla scena ma non hanno detto nulla”.

Nuovi particolari sul rifiuto del tassista che non erano ancora stati resi noti. Quanto alla diciottenne, “per sua fortuna non si è resa conto di cosa stesse succedendo. Mentre si teneva la pancia con le mani guardava me e il tassista senza capire”.

La segnalazione di quanto avvenuto è stata inviata dal Centro Donna e Giustizia sia all’amministrazione comunale che al Consorzio Taxi Ferrara. “Ma noi non possiamo fare nulla – replica il suo presidente, Davide Bergamini -, dal momento che il tassista non fa parte della nostra associazione”. E quanto al comportamento del collega? “In genere si chiama l’ambulanza, ma bisogna sempre vedere caso per caso. È una valutazione che fai sul momento. È successo anche a me una volta davanti al vecchio ospedale di accompagnare una persona che si sentiva male, poi si è accasciata sul sedile posteriore. Direi che è sempre meglio chiamare un’ambulanza”. E quanto alla risposta? “Sicuramente si può dare una risposta più cortese. Quello è un altro discorso. Non capisco però queste ragazze, una volta che hanno chiesto al primo taxi di bandiera, potevano chiedere il passaggio alle altre vetture della fila”. Bergamini, durante l’intervista, non era ancora al corrente del fatto che gli altri due colleghi avessero assistito al fatto senza battere ciglio.

“A ogni modo è meglio così, che si sia chiamata un’ambulanza”. Quanto invece all’ipotesi di discriminazione, “secondo me non c’è una matrice razzista, non c’è stato nessun trattamento di questo tipo. Sarebbe stato lo stesso con un bianco o con un nero. Ne portiamo tanti, specialmente di sera, anche feriti al pronto soccorso. Si scazzottano, ci sono delle risse…”.

Chi invece non è in grado di sbilanciarsi è l’assessore al commercio Roberto Serra. Anche lui ha parlato con il presidente del Consorzio Taxi. “Quello che posso dire è solo quello che mi è stato riferito da una campana. Vale a dire che si sono avvicinate tre (sic) persone, di cui una sorretta dalle altre due. Il tassista, vedendole in uno stato non buono, le ha invitate “probabilmente non con il garbo dovuto” – come mi è stato riferito – a chiamare un’ambulanza”.
Serra prosegue nel racconto de relato, affermando che, mentre operatrice e ragazza se ne stavano andando, “lui poi ci ha ripensato e le avrebbe ‘inseguite’ dicendole di tornare, che le avrebbe accompagnate dove volevano andare”.

Una versione che cozza con il fatto che solo successivamente, dopo aver accompagnato al pronto soccorso la 18enne, la mediatrice è tornata in piazzale stazione per annotare targa e numero di matricola del taxi. “Gli ho detto che volevo fare una segnalazione”, conferma Maria. “Segnala pure” è stata la brusca risposta.

Non sono in grado di prendere posizione – prosegue l’assessore -, non posso capire le motivazioni del rifiuto. Se non c’era uno stato di pericolo per il tassista in effetti è stato quanto meno sgarbato e umanamente non si è comportato nel modo giusto. Sarebbe auspicabile che il presidente del consorzio e del Cdg si incontrassero per parlarne, anche per il bene della città”. Ma, come detto dal presidente Bergamini, quel tassista non è iscritto al consorzio.

Tornando a quel giorno, dopo il rifiuto Maria ha accompagnato la giovane fino in piazzetta Toti. Qui l’ha fatta sedere sul marciapiede e ha chiamato il 118. “Non mi è mai capitata una cosa del genere” ripete afflitta al telefono. Lei è da 18 anni in Italia, da 15 a Ferrara, dove si è sposata e ha messo su famiglia. “Ho letto anche i commenti su Estense.com e mi hanno fatto stare male. Cosa credono che ci guadagni? Io non voglio mettere in cattiva luce nessuno ma, ripeto, una cosa così non mi era proprio mai successa. Sono sicura che se fosse stata una ragazza italiana a chiedere il passaggio avrebbe ottenuto ben altra risposta”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com