Lettere al Direttore
30 Giugno 2016

“Armare la polizia municipale non serve”

di Redazione | 3 min

Le cronache locali di questi giorni, narrano di una singolare presa di posizione dell’opposizione e di una rappresentante sindacale: armare la polizia municipale come risposta ai problemi di sicurezza, nonché auspicare l’arrivo dell’esercito in città.

Innanzitutto occorre fare chiarezza sulla legislazione italiana in materia: l’ordinamento NON prevede un obbligo al porto dell’arma, consequenziale all’ottenimento della qualifica di agente di pubblica sicurezza, pertanto non solo il vigile urbano ha tutto il diritto di operare disarmato, ma è altresì verificabile (vedesi sentenze dei TAR di Lombardia e Marche del 2006) che esso possa mettere in campo una vera e propria obiezione di coscienza di cui si deve tener conto, oltre naturalmente al possedimento dei requisiti psico-fisici per il maneggio dell’arma stessa.

Chi ha buona memoria, però, si ricorderà della discussione in consiglio comunale con cui un componente dell’opposizione, tramite un atto di indirizzo, voleva fornire il “taser” ai vigili urbani. La linea con cui si è espressa la giunta ed il consiglio comunale è chiara e netta: questa amministrazione ripudia l’uso delle armi (come il taser) per una chiara scelta politica.

Chi ha memoria di ferro, inoltre, si ricorderà anche che la nuova dotazione dei vigili urbani prevede sia la presenza del bastone distanziatore che dello spray urticante al peperoncino: in commissione consiliare la Comandante ci ha comunicato che quest’ultimo è stato utilizzato zero volte. Zero.

E’ doveroso anche considerare il voluminoso impatto economico che un’operazione di questo tipo avrebbe sulle casse dell’amministrazione, dato dall’acquisto e manutenzione delle armi, la loro “messa in sicurezza” all’interno dei locali del comando, corsi tecnici ed operativi nonché psicologici sull’uso dello strumento stesso.

Difficilmente, inoltre, qualcuno potrà convincermi che armare o mostrare i “muscoli” significhi necessariamente dissuadere l’atto violento o aumentare la sicurezza degli agenti stessi: ne abbiamo purtroppo ampie dimostrazioni, anche locali, in cui lo sfregio della divisa è maggiore di qualsiasi effetto dissuasorio, senza dimenticare che, sfilare l’arma dalla fondina, sarebbe l’esplosione di un gesto oltremodo estremo che, al momento, non vedo la possibilità che si possa concretizzare nella nostra città.

Sono convinto anche che armare i vigili urbani o avere l’esercito che scorrazza per la città non aumenti di certo la percezione di sicurezza, ma anzi vada a peggiorarla così come non credo risolva il problema alla radice, ma sia un semplice palliativo.

Infine, inoltre, resto fortemente convinto che a problematiche sociali occorra rispondere allo stesso modo: continuare ad impiegare risorse per progetti sulla promozione della sicurezza e legalità in sinergia con associazioni, scuole e forze dell’ordine per un VERO percorso di cittadinanza attiva, sia di certo l’azione più consona al tenore del problema.

La nostra comunità infatti, deve avere la forza e la tenacia di mettere in campo soprattutto la capacità di educarci al rispetto delle regole di convivenza e fare in modo che, alla base delle nostre relazioni, sia il rispetto reciproco a prevalere e non l’uso della forza.

Questo sì che aumenterebbe la sicurezza e la legalità nella nostra città e sarebbe una vittoria di tutta la comunità. E per fare questo non credo occorra acquistare altre armi o richiedere l’esercito.

Cons. Davide Bertolasi

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