Politica
22 Maggio 2010
Intervista a Debora Serracchiani su crisi, acqua, laicità e congresso

“Per il Pd non aspetteremo i nostri nipoti”

di Redazione | 4 min

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È stato inaugurato giovedì il circolo Pd della Piccola e media industria, presso la cooperativa Lavoranti in legno di via Sutter 15 a Cassana. Si tratta del primo circolo d’ambiente nella provincia di Ferrara. Madrina d’eccezione è stata Debora Serracchiani, europarlamentare del Pd eletta nella circoscrizione Nord Est e avvocato del lavoro. Estense.com le ha rivolto qualche domanda, a partire dalla manovra finanziaria anticrisi del governo.

La premessa. “C’è una premessa tutta politica da fare, legata al fatto che finalmente scopriamo che c’è la crisi e siamo costretti ad affrontarla – esordisce l’Amélie Poulain della politica -: e mi preme chiarire che non ci ha costretti l’Europa, ma è quello che sta succedendo che ci ha aiutato a prenderne coscienza. Il ministro Tremonti ha detto che ci penserà lui: tutto quello che diremo, ha detto, lascerà il tempo che trova”.

Le proposte. “Invito il ministro a pensare ai tagli relativamente agli sprechi: deve essere un sacrificio equo a cui dobbiamo rispondere tutti. È giusto parlare di tagli anche agli emolumenti dei politici e degli amministratori di un certo livello”.

Ma oltre al reddito della “casta”, la Serracchiani guarda anche “alle riforme strutturali: questo Paese deve iniziare a parlare del proprio sistema pensionistico, della politica industriale (che non ha), delle piccole imprese. Ciò non significa solo facilitare tali aziende nell’accesso al credito, ma dar loro dei vantaggi fiscali, la possibilità di un taglio del costo del lavoro: e quindi occorre intervenire sul  cuneo fiscale, che sta diventando sempre più necessario, anche per far ripartire i consumi e far aumentare le buste paga dei lavoratori. Poi c’è sempre il tema dell’evasione fiscale, di una riforma che permetta a tutti di pagare, anche culturalmente, in modo più equo”.

Italia, nuova Grecia?. E per quanto riguarda l’aria che si respira a Strasburgo riguardo ai bilanci degli Stati più in crisi, c’è il rischio che l’Italia diventi una nuova Grecia? “Auspico che il nostro ministro dell’economia metta in campo proposte forti – ribatte l’europarlamentare -. La sua fortuna è che l’Italia è entrata nella crisi lentamente. Ci sono dati europei che devono farci riflettere: alcuni grandi Paesi usciranno dalla crisi in 4 anni, l’Italia si pensa che uscirà in 8 anni. Perciò occorre una manovra forte”.

E i motivi sono ormai sotto gli occhi di tutti: “L’Italia ha un debito pubblico elevatissimo, addirittura superiore a quello della Grecia. Ha la fortuna però di avere un debito privato più basso: deve essere comunque, sicuramente un Paese da tenere sotto controllo. Per il momento non mi pare che abbiamo parlato seriamente di interventi sul debito pubblico, che sono quanto mai necessari”.

La posizione del Pd sul referendum dell’acqua. Franceschini firma per i referendum del Movimento acqua pubblica. A Ferrara il sindaco Tagliani si schiera con quello dell’Idv. è possibile trovare la quadra all’interno del Pd? “Il Pd del Friuli Venezia Giulia ha preso una posizione chiara – spiega l’esponente del Pd -: diciamo un chiaro no alla privatizzazione dell’acqua e alla abrogazione del decreto Ronchi. Ci hanno chiesto di poter contribuire alla raccolta firme e lo abbiamo fatto attivamente, mettendo a disposizione i nostri amministratori per l’autenticazione delle firme. Seguiamo con grande attenzione la raccolta firme, l’evoluzione del referendum. Siamo un partito di opposizione che auspica di fare un’alternativa: perciò ci siamo fatti carico di proporre un disegno di legge di iniziativa popolare, che presenteremo quanto prima”.

Potrà e quando potrà il Pd prendere posizioni chiare sulle principali e più spinose questioni, come quella relativa alla laicità dello Stato?

“Qualcuno ha detto che il Pd sarà il partito dei nostri figli e nipoti: non vorrei aspettare questo momento perchè finalmente si possa avere un partito forte, che dice dei “sì”  e dei “no”. Secondo me dobbiamo imparare a farlo. Sicuramente dobbiamo iniziare a fare un’opposizione fatta di responsabilità: sul federalismo fiscale lo siamo stati e abbiamo modificato il testo del ddl in modo approfondito. Però adesso dobbiamo prenderci la responsabilità delle risposte che diamo. Non devono esserci divisioni all’interno del nostro partito e dobbiamo imparare a decidere, perchè altrimenti non ci rafforzeremo”.

Questo è un momento precongressuale in molte province, compresa Ferrara. “Mi auguro che questi congressi servano per superare le mozioni, onestamente. Non vorrei che ci fosse una istituzionalizzazione delle posizioni nate con il congresso nazionale. Il confronto interno tra ex Ds ed ex Margherita ci ha fatto perdere le tante forze nuove che si erano avvicinate e che ora ci guardano con parecchia delusione. Dobbiamo pensare che c’è tutto un altro mondo all’infuori di noi: mi auguro che con i congressi riusceremo a riavvicinare queste persone”.

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