Attualità
20 Maggio 2016
Appello di mons. Negri per non ridurre “la già precaria libertà di educazione e di scuola nel nostro Paese”

Il vescovo scrive a Renzi: Far pagare Imu-Ici mette a rischio scuole paritarie

di Redazione | 3 min

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_5D_0176Il vescovo di Ferrara Luigi Negri si affida alla “coscienza di cittadino, ancor prima che di cristiano”, e alla “volontà di servire il nostro Paese nei suoi bisogni innegabili e inderogabili” di Matteo Renzi per evitare il maxi esborso per il pagamento dei tributi Ici e Imu arretrati sulle scuole paritarie richiesto dal Comune.

La richiesta dell’amministrazione, datata fine 2015, imponeva alla diocesi il versamento dei corrispettivi non pagati per una ventina di scuole in provincia di Ferrara. Questo in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione del 6 luglio (che impone il pagamento della tassa agli istituti privati di Livorno).

E così monsignor Negri prende carta e penna e scrive una lettera aperta al premier, pubblicata sul proprio sito, per far presente “la situazione gravissima in cui versa la maggior parte delle scuole paritarie cattoliche del nostro Paese: varie iniziative, tra cui la sentenza della Cassazione che ha dato ragione al Comune di Livorno nel luglio scorso per la sua pretesa di esigere l’imposta sugli immobili da istituti scolastici non statali, hanno portato senza alcun preavviso – e ignorando accordi e regolamenti che definiscono le caratteristiche di ente non commerciale – ad un aumento notevole degli oneri soprattutto per gli enti proprietari, rendendo così precaria l’esistenza stessa di molte scuole, a partire dalle scuole paritarie dell’infanzia”.

Il vescovo fa presente che “il problema della libertà di educazione e quindi di una realtà scolastica che in qualche modo recepisca l’articolazione culturale esistente nel nostro Paese, è fondamentale per la democrazia”. E la democrazia si concretizza “anche attraverso il riconoscimento effettivo della scuola libera, nel suo valore di bene sociale, capace di realizzare nell’offerta formativa, lavorativa e nel servizio alle famiglie, il principio fondamentale della sussidiarietà”.

Secondo il vescovo da almeno cento anni a questa parte “non c’è mai stato un clima di autentica libertà di educazione e di scuola” in Italia, e per questo rivolge a Matteo Renzi un invito “affinché vigili sul fatto che non venga ulteriormente ridotta la già precaria libertà di educazione e di scuola nel nostro Paese, e quindi perché promuova norme che non lascino margini interpretativi sfavorevoli, come in occasione di quella sentenza della Cassazione assicurarono esponenti del suo governo”.

“Le difficoltà del presente, ma io credo anche del futuro, della nostra convivenza sociale possono essere gravemente accentuate da questa precarietà” conclude Negri, ricordando che lui stesso nella sua vita ha dato “spazio, energie, capacità di riflessione e di organizzazione a questo grande problema, dapprima come docente nelle scuole medie superiori e universitarie e poi come presbitero e mi riempie”, tanto da meritarsi nel 2009 la “Stella della solidarietà” consegnata dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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