Cronaca
10 Maggio 2016
Intervista a Silvia B., la donna che ha denunciato un'aggressione da parte di un gruppo di stranieri

“Sull’altalena non ci devono andare i negri”

di Daniele Oppo | 4 min

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index“È stato un evento non certo atipico per la zona, qui è pieno Bronx, è posto esclusivo per nigeriani, malviventi, spacciatori. Non voglio nemmeno sentire nominare il fenomeno integrazione”. Esordisce così Silvia B., la donna dell’associazione Comitato Zona Stadio che venerdì scorso ha denunciato un’aggressione da parte di un gruppo di stranieri, infastiditi dal fatto che stesse scattando loro delle fotografie con il cellulare in piazzetta Toti.

Ci racconti dall’inizio.
Erano le 10, avevo l’auto nel parco di piazzetta Toti, che non è più un parco ma ha 7 panchine ad uso esclusivo di nigeriani che giocano a carte fior di quattrini, provento dello spaccio. Prima non era così, abito qui da 9 anni.

Ma venerdì mattina cosa è successo?
Vado verso la macchina e decido di fare delle foto al parco, qui l’amministrazione comunale non fa nulla, con la ‘n’ maiuscola. Ho visto una nigeriana in altalena e tre nigeriani che facevano un complotto tra di loro, una persona che dormiva su una panchina e uno nel castello.

E cosa ha fotografato?
Ho fatto una sola foto, alla donna che stava sull’altalena.

Però non è una cosa così strana una ragazza su un’altalena.
Su quell’altalena ci devono andare i bambini, non i negri spacciatori. Sono animali, non sono persone, sono negri spacciatori.

Quindi ha fotografato perché c’erano loro.
Io fotografo spesso, è vero che non stavano facendo nulla di male.

Però vedersi fotografati così, mentre non si fa nulla di male, potrebbe non fare piacere alle persone.
Io mi sento libera di fotografare quello che voglio, quando voglio. Poi non ho fotografato le persone ma il contesto del parco, il degrado.

Ma delle persone in un parco giochi non sono degrado, stavano facendo qualcosa di particolare?
Non so cosa stessero facendo, non lo ricordo, in quel momento non l’ho visto. Io ho fotografato il parco, l’ho fatto perché c’erano loro, ma lo avrei fatto anche se fosse stato vuoto, per mostrare come è ridotto. Non è un parco, ma è una zona che è base dello spaccio. È un fenomeno ingovernabile come scrivo da anni a Modonesi e Tagliani. Facciano qualcosa immediatamente, almeno per contenere.

Poi cosa è successo?
Sono stata braccata da tre nigeriani, uno mi ha strattonata e mi ha detto “che cazzo fotografi parco? Italiana di merda, troia”. Non sono caduta per fortuna. Il nigeriano ha cercato di guardare le foto ma il cellulare era bloccato e l’ha buttato, ma non si è rotto perché è nuovo.

Erano insieme alla ragazza?
Per me erano insieme, erano vicino all’altalena.

Più o meno quanti anni avevano? L’hanno aggredita tutti?
Entro i 30 anni. Due erano tranquilli, immobili, quello che mi ha aggredito aveva il volto butterato, non so se per cicatrici o qualcosa alla pelle. La donna che mi ha strattonata invece era giovanissima, più o meno sui 20 anni. Li saprei riconoscere, le facce sono sempre le solite.

Poi sono intervenuti due dipendenti della Cisl.
Sì e mi hanno accompagnato fino alla tabaccheria di corso Piave e da lì ho chiamato il 113, mentre i nigeriani sono andati nel bazar africano di via Sauro.

Hanno avuto da questionare?
Ci hanno messo un po’ ad andare via.

Prima diceva che bisogna fare qualcosa contro il degrado, ha delle proposte?
Togliamo le panchine e i giochi, facciamo un campo da basket o da calcio. Non risolverà del tutto ma togliamo il posto a sedere. Altra soluzione: lo recintiamo come gli altri parchi cittadini, con orari di apertura e chiusura, tanto i bambini non ci vanno. Facciano qualcosa. Qui hanno fatto i buchi nei marciapiedi e nei muri per nascondere la droga, pisciano sulle porte. Noi scendiamo con la candeggina ogni giorno per pulire, e paghiamo le tasse per questo, abbiamo anche amplificato l’illuminazione sotto il porticato a nostre spese e abbiamo deciso di installare altre cinque telecamere.

Qualcuno l’ha chiamata dopo questo episodio?
Si sono fatti vivi gli amici dei comitati, Giuliano Zanotti e Massimo Morini, altri residenti mi hanno fermato per strada, i giornalisti, ma nessun politico, tranne la Lega Nord che si è interessata e mi ha chiamato: stanno pensando ad un’occupazione del parco per venerdì pomeriggio.

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