Economia e Lavoro
2 Maggio 2016
Intervento della Fisac-Cgil e dei sindacati delle quattro Nuove Banche dopo la proroga dei tempi sulla cessione

I dipendenti Carife: “Vogliamo conoscere e negoziare il nostro futuro”

di Redazione | 3 min

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P1130987I circa 6.000 dipendenti delle quattro nuove banche (Carife, Banca delle Marche, Banca dell’Etruria e del Lazio e Cassa di Risparmio di Chieti) da mesi sotto pressione per consolidare i rispettivi istituti di credito e la fiducia della clientela chiedono di conoscere e negoziare il proprio futuro in seguito alla cessione delle banche sul mercato, cessione per la quale Governo e Commissione Ue hanno concordato una proroga dei tempi.

La preoccupazione per il proprio futuro lavorativo deriva dalle recenti affermazioni del ministro dell’Economia in un’ampia intervista dedicata ai provvedimenti del Governo a sostegno del sistema creditizio, nel corso della quale ha affermato: “Non nascondiamoci dietro un dito: c’è eccesso di occupazione che andrà gestito in tempi e modalità dovute. Con meccanismi che facilitino l’uscita dal lavoro dei bancari vicini alla pensione”.

La frase ha fatto sussultare le segreterie del sindacato di categoria Fisac-Cgil e gli organismi sindacali delle quattro “good bank”, per nulla convinti che una ulteriore drastica riduzione dei livelli occupazionali sia la ricetta per sanare i problemi delle banche italiane. “Se il Governo negli ultimi mesi ha dovuto dedicarsi ai tanti provvedimenti tesi a rafforzare il sistema creditizio – dicono – non sarà perché – nonostante dal
2000 ad oggi circa 48.000 bancari siano stati “esodati” con l’ammortizzatore sociale di settore (senza considerare gli esodi in programma fino al 2018 ) – le imprese bancarie italiane, alla prova della crisi e della recessione, hanno dimostrato tutti i loro preesistenti limiti?”

Il sindacato apre poi una parentesi sul recente decreto riguardante gli indennizzi ai risparmiatori che si sono visti azzerare azioni e obbligazioni subordinate: “Dopo tanti mesi, un passo avanti. Ma ancora tanta incertezza sul numero dei risparmiatori che verranno indennizzati, sui tempi effettivi, sulle modalità, anche se il ministro assicura che “il rimborso diretto è semplicissimo”. Padoan ha dichiarato “chi non ha i requisiti o non vuole utilizzarli ha comunque la via d’uscita di rivolgersi all’arbitrato”. Ma dove sono le regole per l’arbitrato? E gli arbitri? Dovremo attendere che sia reso pubblico il testo del decreto legge per una valutazione compiuta, ma diremmo che ancora non ci siamo”.

A tal proposito, per la Fisac-Cgil, ciò che manca sarebbe la volontà di emanare norme “che rendano più tempestivi e stringenti i controlli e più trasparente il mercato dei prodotti finanziari, con garanzie effettice per il risparmio non speculativo”. “Non sono stati certo gli addetti agli sportelli – spiega il sindacato – ad avere deciso l’emissione di bond subordinati per rafforzare i requisiti patrimoniali, consentito l’emissione, attribuito il livello di rischio, deciso, programmato e coordinato la collocazione al dettaglio dei bond subordinati”.

“Cattive gestioni, intrecci clientelari, commistione di affari e politica, ricerca spasmodica e con tutti i mezzi di redditività a brevissimo, riduzioni dei costi del lavoro etc. Altrettante responsabilità – ai diversi livelli – da accertare perché alla fine non accada che tutti vadano assolti e in prima linea restino soltanto i lavoratori”.

La proroga dei tempi per la cessione delle quattro nuove banche sul mercato viene salutata come una buona notizia, perché fa sì che vi siano “tutte le condizioni perché gli acquirenti delle quattro banche realizzino un buon affare”, ma allo stesso tempo “alla proprietà, l’Autorità di risoluzione, spetta definire i criteri per la selezione dei potenziali acquirenti”. “Quale peso – si chiede la Fisac-Cgil – intende dare all’economia dei territori e all’occupazione nella cessione delle quattro nuove banche (e delle società controllate e delle partecipazioni)? E quale ruolo intendono svolgere le istituzioni e le autonomie locali, le associazioni economiche e sociali?”

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