Il questore ha decretato la sospensione per 20 giorni dell’attività del Bar Caffetteria 900 di viale Cavour per esigenze di ordine pubblico, dopo le segnalazioni di cittadini di continue risse e una serie di controlli che hanno verificato come il locale sia diventato “abituale ritrovo di persone pregiudicate e pericolose con conseguente grave pregiudizio per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini”.
Nel corso dell’ultimo anno, infatti, le pattuglie della Polizia di Stato, su disposizione del questore Sbordone, hanno iniziato un attento monitoraggio del Bar 900, oggetto di ripetute segnalazioni da parte di tantissimi residenti del palazzo, ma anche di altri cittadini che lamentavano continue risse, anche violente, ma soprattutto un andirivieni sospetto di moltissimi stranieri che avevano fatto del bar un punto di incontro e di riferimento per le loro attività, che si presumevano illecite.
Effettivamente il locale, caratterizzato da un’evidente presenza multietnica, con la prevalenza della componente magrebina, era già stato oggetto di indagini negli anni precedenti per attività di contrasto del consumo e traffico illecito di sostanze stupefacenti, in quanto gli extracomunitari coinvolti in numerose indagini di polizia giudiziaria spesso utilizzavano come loro punto di riferimento proprio il Bar 900, che si trova vicino alla stazione ferroviaria ed è quindi facile punto di ritrovo con persone anche provenienti da città diverse da Ferrara.
Tuttavia questi elementi da soli non erano sufficienti per giustificare una chiusura e pertanto la polizia ha organizzato numerosi servizi di controllo nel corso del 2016, oltre a quelli già effettuati a partire dal luglio del 2014. In tutte le occasioni è stata riscontrata la presenza all’interno del locale di persone gravate da precedenti penali quali furto, minacce, resistenza a pubblico ufficiale, estorsione, stupefacenti, truffe, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, guida in stato di ebbrezza, insolvenza fraudolenta e altro.
Inoltre, il compagno della titolare del bar (entrambi hanno origini cinesi) spesso ha creato problemi di ordine e sicurezza pubblica: il 15 marzo scorso ha provocato danni anche ingenti all’interno del locale con uso attrezzi pericolosi atti ad offendere, mentre il 27 settembre 2014 una volante cittadina si è dovuta recare al Bar 900 per sedare un altro episodio di lite con devastazione del locale e degli arredi per una rissa provocata dal compagno della titolare con un cittadino marocchino, noto pregiudicato e spacciatore di ingenti quantità di sostanze stupefacenti a tutti i mini pusher che smerciavano in zona baluardi e zona Gad. Infine, la titolare dell’attività è stata oggetto di indagini della squadra mobile e dell’ufficio Immigrazione per reati connessi al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Dagli accertamenti posti in essere della Divisione Amministrativa Pasi della Polizia di Stato è emerso quindi un quadro in base al quale il locale di viale Cavour risulta essere “abituale ritrovo di persone pregiudicate e pericolose con conseguente grave pregiudizio per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini”.
Il provvedimento adottato dal questore, grazie ai poteri conferiti dall’art.100 del Tulps (Testo unico leggi di pubblica sicurezza), non è in funzione della repressione di condotte illecite (su cui sono in corso altre indagini), ma nell’ottica di una difesa anticipata della società per evitare che si creino le condizioni per delinquere, quindi a tutela preventiva degli interessi della collettività. In altre parole il provvedimento di sospensione dell’autorizzazione “risponde a prevalenti esigenze di ordine pubblico in quanto è evidente che l’esercizio in questione costituisce pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini e che deve essere adottato il provvedimento di sospensione della licenza al fine di scongiurare il verificarsi di gravi episodi derivandone la necessità di assicurare la tutela preventiva di tali principi fondamentali”.
Va infine precisato che durante gli accertamenti si è resa necessaria la presenza di un controllo di igiene. E’ stata quindi chiesta e ottenuta la collaborazione dell’Asl di Ferrara (dottor Giuseppe Cosenza) che ha effettuato un controllo sull’igiene del locale, dal quale sono scaturite prescrizioni, a cui i titolari dovranno adempiere entro il 6 maggio, sulle norme igienico-sanitarie.
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