“Una persona umana, prima ancora che un sacerdote, che subisce un tale calvario, merita completa e pubblica riabilitazione. E a tale proposito continua la mia personale perplessità sulla davvero poco comprensibile “cautela” da parte della locale Curia sulla vicenda”.
È lo sfogo dell’avvocato Claudio Maruzzi, difensore di don Andrea Margutti, prima condannato e poi pienamente assolto dall’accusa di violenza sessuale su minore, scaturita dalla denuncia di D.M., padre del bambino. Dopo la prima sentenza di condanna del parroco a un anno e quattro mesi, seguì la sua sospensione ‘a divinis’ decisa dal vescovo Luigi Negri. Ma la decisione del tribunale ferrarese venne ribaltata dalla corte di appello di Bologna, che lo assolse con formula piena ‘perché il fatto non sussiste’. All’assoluzione non è però corrisposto un passo indietro da parte della Curia, come invece chiesto dal suo avvocato.
“Questo è uno dei tanti tasselli della trama messa in atto per distruggere la reputazione del sacerdote mio assistito – afferma l’avvocato Maruzzi -, riversando sul web una serie di ignobili falsità, su inesistenti episodi di pedofilia, uno solo dei quali denunciato all’autorità giudiziaria e per il quale il sacerdote è stato assolto con sentenza penale definitiva per insussistenza dei fatti, vicenda che vede ora il mio assistito, a parti inverse, parte civile per il reato di calunnia e di tentata estorsione ove è imputato lo stesso denunciante”.
Da quella vicenda, infatti, sono sorte ulteriori ripercussioni giudiziarie. Un filone riguarda il processo per calunnia e tentata estorsione nato dalla querela del sacerdote nei confronti del padre del bambino. Un secondo, la cui prima udienza si è tenuta martedì primo marzo, che nasce da una intervista che il padre ha reso a un giornalista. Quell’intervista venne pubblucata su un sito internet. A causa di alcune frasi contenute in quello sfogo, il sacerdote ha denunciato per diffamazione sia il padre che il portavoce del sito che ha ospitato l’intervista.
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