Attualità
26 Febbraio 2016
Attacchi contro la maestra Margherita Aurora per una bandiera del Prc

Da #petaloso all’odio politico nel peggio dei social

di Daniele Oppo | 2 min

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Che ne è oggi della libertà di stampa?

Una mattinata intensa, fatta di riflessioni, scambi accesi e una domanda di fondo: che ne è oggi della libertà di stampa? È attorno a questo interrogativo che si è sviluppato il convegno organizzato dall’Associazione Stampa Ferrara in occasione dei suoi 130 anni, con l’evento “Le tante facce della giustizia e dell’informazione: libertà di stampa tra diritti/doveri, poteri e responsabilità”

775139_947392015345346_1601272683256922359_oL’altra faccia della medaglia di una bella storia: non parliamo della forse eccessiva pressione mediatica sul piccolo Matteo, ma dell’odio tinto di politica verso la maestra Margherita Aurora.

Una pagina Facebook – ma si trovano esempi simili anche altrove – che si chiama “Avvistamenti di creature mitologiche” ha pensato bene di spiegare tutta la vicenda accostando due foto di Margherita Aurora, la maestra di Matteo che ha sottoposto l’errore – “petaloso” – all’Accademia della Crusca. Le foto la ritraggono prima con dietro una bandiera di Rifondazione Comunista e poi, con una sfumatura di viola nei capelli, di fianco al bambino che le porge una rosa a favore di obiettivo.

E d’altronde la descrizione della pagina spiega chi sia il nemico: “Siamo governati da creature mitologiche – corpo umano e testa di caxxo – che ci rendono schiavi delle banche, della UE e degli immigrati”. Chissà la maestra di chi ci rende schiavi.

Nei commenti si è scatenato l’inferno. Tra i pochissimi che si chiedono desolati cosa c’entri la politica in tutto questo, si assiste a un rigurgito d’odio contro la maestra e la sua fede politica, o a facili ironie sul ruolo della crusca nella fisiologia umana, buoni forse per un’altra pagina Facebook: Raccolta statistica di commenti ridondanti.

Qualcosa dev’essere arrivata anche alla maestra che, sempre su Facebook, racconta la spiegazione che una sua amica le ha dato sul fatto di essere spesso bersaglio di critiche:  “Sono fuori dagli schemi, penso divergente. E in un mondo che mira a categorizzare tutto io, mina vagante, vengo vista come una minaccia, in quanto, appena uno pensa di avermi incasellata, sfuggo verso altro. E mi piace. Da matti”.

E proprio la categorizzazione, come quella della fede politica, sembra essere il meccanismo che muove quei commenti, che si trovano anche sparsi nel web e che, oltre a delle legittime posizioni critiche, si spingono un po’ più in là e, da qualche parte, devono aver toccato anche il piccolo Matteo, tanto da far intervenire pubblicamente il sindaco di Copparo Nicola Rossi: “Vi prego portiamo rispetto almeno per i bimbi – scrive su Facebook – smettiamola per favore, se davvero avete bisogno di offendere qualcuno offende me, anche perché a me non interessa nulla e non mi fate certo del male. Migliorate un po’ la vostra vita, concentratevi su altro che non abbia nulla a che fare con i petali”.

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