Affitti brevi e Pos, l’Anc si confronta sulle nuove regole
La sala dell’Hotel Carlton ha fatto da cornice all’ultimo appuntamento dell’anno promosso da Anc Ferrara, l'associazione dei commercialisti ferraresi presieduta da Alberto Carion
La sala dell’Hotel Carlton ha fatto da cornice all’ultimo appuntamento dell’anno promosso da Anc Ferrara, l'associazione dei commercialisti ferraresi presieduta da Alberto Carion
"Amsef 1975-2025. La ricordano con dolore tutte le lavoratrici e i lavoratori. Una morte viva in ricordo di concerti e bevute". È questa una delle frasi che si legge sull'epitaffio di cartone appoggiato ai piedi dello scalone municipale che ha fatto da sfondo al presidio andato in scena ieri pomeriggio in piazza Municipale. Un'immagine evocativa, scelta da Fp Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti per denunciare quella che i sindacati definiscono senza mezzi termini "un'operazione per fare cassa"
In occasione dell’Assemblea dei soci di fine anno la cooperativa sociale Cidas ha presentato il preconsuntivo 2025, che prevede un fatturato di oltre 85 milioni
Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e le rsu del Comune di Copparo esprimono "una netta e ferma contrarietà" alla decisione dell'amministrazione comunale di "ridurre in modo significativo, per il 2025, le risorse destinate al Fondo delle risorse decentrate"
Valorizzare le botteghe storiche di Ferrara iscritte all’Albo nel processo di innovazione. È questo l’obiettivo del nuovo progetto promosso dal Comune di Ferrara
Una recente indagine del “Venerdì di Repubblica” ha assegnato a Ferrara il primato del caffè più caro d’Italia, ma l’Ascom non ci sta e replica: “Il prezzo è basso”.
In otto anni, come riferisce l’Ascom Confcommercio di Ferrara, il prezzo della tazzina di caffè nei bar di Ferrara è aumentato dell’8,4% pari ad 8 centesimi di euro: “Solo in dieci province, tra quelle che rientrano nel piano nazionale di rilevazione dei prezzi della tazzina, l’incremento è stato più basso. Il prezzo della tazzina dipende da fattori molto diversi da quelli a cui l’opinione pubblica spesso si riferisce, ovvero al prezzo della miscela”.
“Il prezzo dipende dalle caratteristiche del bar (location, livello di servizio, ambiente, etc) – ricorda il direttore generale di Ascom Confcommercio Davide Urban – e dalle abitudini dei consumatori e, dunque, da quanto la tazzina contribuisce a generare i ricavi del bar”. Senza contare un altro elemento che è quello del costo del lavoro: “Più questo contributo è alto, più sulla tazzina gravano i costi generali dell’esercizio a cominciare da quello del lavoro – aggiunge il presidente provinciale della Fipe Matteo Musacci – Un bar è aperto in media 13 ore. Anche il più piccolo bar per stare aperto ha bisogno di una quantità di lavoro pari a 20 ore giornaliere per un costo di 360 euro. La tazzina rappresenta in media un terzo dei ricavi e questo significa che su di essa, se si adottasse una politica dei costi e dei prezzi di tipo lineare, deve essere contabilizzato un terzo dei costi, a cominciare dal lavoro. Il risultato è che, sempre con riferimento a quel piccolo bar, sulla tazzina il costo del lavoro vale da solo 0,66 euro”.
“E poi crediamo sia da sottolineare – continua la nota Ascom – che la pressione fiscale sia a livello locale che nazionale non ha certo lasciato respirare in nessun modo i titolari delle attività commerciali e dei pubblici esercizi. Al contrario secondo un recentissimo studio della Confcommercio (febbraio 2016) la pressione fiscale nazionale è schizzata (dal 1995 al 2015) ad un + 72%. Nello stesso lasso di tempo i tributi richiesti degli enti locali italiani sono letteralmente decollati, in media, al + 248 %. E solo per fare un esempio a Ferrara la tassa sui rifiuti per un ristorante (di 180 mq) è salita del 6% dal 2014 ad oggi (indagine Sole 24 Ore). In definitiva la valutazione dei costi è certamente più complessa e variegata e non si presta ad una lettura semplicistica. Ricordiamo che nel passaggio da Lira ad Euro (2001/2002) il costo del caffè era di 1700 lire e passò a 0,88/0,90 e oggi la forbice varia da 1 euro a 1,10”.
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