Eventi e cultura
23 Febbraio 2016
Bellatalla e Genovesi presentano il loro libro che spiega questo legame inconciliabile

L’educazione ‘in trappola’ nella grande guerra

di Redazione | 1 min

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Al Libraccio Stefano Bordiglioni presenta “E’ tutta un’altra storia”

Mercoledì 22 maggio alle ore 10:30 presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino della Libreria Libraccio di Ferrara, in collaborazione con Ferrara incontra l'editoria e promosso dall'Università di Ferrara. Stefano Bordiglioni presenta il libro “E’ tutta un’altra storia” (Einaudi Ragazzi). Dialogano con l’autore gli studenti dell’Istituto Comprensivo C. Govoni

“Il suono della terra”, mostra al Dosso Dossi

Venerdì 24 maggio, dalle ore 12.30, apre al pubblico la nuova mostra firmata Liceo Artistico Dosso Dossi “Il suono della terra. Io sono natura / io sono ambiente / io sono paesaggio”, progetto parte del palinsesto “Open Air / Open Lab”

Giorgio Bassani e la stampa

"Giorgio Bassani e la stampa periodica" sarà il tema dell'appuntamento in programma mercoledì 22 maggio 2024 alle 16.30 al Centro Studi Bassaniani (via Giuoco del Pallone 15, Ferrara). Un'occasione per presentare il volume Repliche dalle interviste di una vita. Giorgio Bassani e la stampa periodica, a cura di Portia Prebys (Edisai, 2024)

unnamedMercoledì 24 febbraio alle 17 presso la libreria Ibs+Libraccio di Ferrara, Luciana Bellatalla e Giovanni Genovesi presentano il libro “La grande guerra. L’educazione in trappola”(Aracne editore). Dialoga con gli autori la professoressa Tiziana Pironi dell’università di Bologna.

Questo lavoro collaborativo – complice il centenario della grande guerra – è l’occasione per interrogarci sulla legittimità e sulla possibilità di pensare il nesso guerra-educazione. Gli autori ripercorrono la storia della scuola, della cultura e delle vicende politiche del nostro Paese negli anni di preparazione alla guerra, prima, di sofferenza per la guerra in atto, poi, e, infine, di riconquista di una pace destinata a sfociare nella dittatura e, dopo solo due decenni, in nuove azioni belliche.

La guerra appare, alla fine dell’analisi, inconciliabile con l’educazione: la crisi dell’umanità non può che essere crisi della moralità e, quindi, anche e prima di tutto dell’educazione e di tutte le istituzioni che la rappresentano, se l’educazione è, per definizione, un progetto di crescita e di miglioramento di soggetti e gruppi, volto alla costruzione di forme di vita sempre più significative e basate sull’esercizio della libertà, sul rispetto e lo sforzo di comprensione dell’altro.

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