Visito per lavoro ospedali di Lombardia, Veneto, Trentino ed altre regioni ma mai mi sono imbattuta in parcheggi a pagamento. Ospedali eccellenti, piccoli o grandi, pubblici o accreditati, con servizi di qualità per i cittadini del territorio o da fuori.
A Cona, aperta campagna, si vuole la sosta a pagamento, con sbarra che rende ancora meno accessibile il servizio. Un ospedale labirinto dentro uno scatolone grande 16 ettari dove per orientarsi serve il tom tom. Invece che migliorare questo gravissimo difetto, si pensa di peggiorarlo e di metterlo pure a pagamento.
Condividendo quanto detto da cittadini e forze politiche, la questione insopportabile è: tutti questi costi per quale obiettivo? Per un servizio di eccellenza? Per tempi d’attesa umani? Per un servizio efficiente in grado di gestire mobilità passiva ed attrarre mobilità attiva, per cure a portata di bisogni dei cittadini senza che questi siano obbligati a fare ricorso alla sanità privata pura?
NO. Solo per tenere fede ad un contratto capestro siglato tanti anni fa ed affidato ad una nota cooperativa che ad oggi non sembra aver lavorato così bene. CARRADORI, pagato profumatamente, dovrebbe trovare soluzioni intelligenti a difesa dei cittadini. Non rimanere passivo e supino. I sindaci dove sono? Dove è la loro voce?
Ci tagliano gli ospedali della provincia perché Cona deve essere il riferimento per tutti, ristrutturano il Servizio provinciale con la scusa che apporterà benefici in termini di qualità delle cure, dicono che la scuola di Medicina rimarrà tale e potenziata. Ci hanno chiuso la possibilità di farci curare dove vogliamo, diritto sancito dalla Costituzione, ma non in Emilia Romagna. I professionisti più bravi scappano ed il servizio involve. I cittadini, in particolare i meno abbienti rimangono intrappolati in questo sistema che non garantisce più la salute e le cure.
A Ferrara, siamo senza servizio sanitario, nonostante quello che c’è. Ed il paragone balza all’occhio se si conoscono le realtà fuori dai nostri confini.
Spudoratamente, a fronte del disastro economico della provincia oramai senza lavoro, senza imprese, senza banca, senza risparmi, derubati in una notte, chi amministra il territorio scarica ancora una volta i costi della mala gestione sulle spalle dei cittadini.
E’ questo sistema che è diventato ormai insopportabile. Serve una azione forte e comune, noi ci siamo, che faccia valere i diritti della gente comune, non i privilegi del potere.
Rossella Zadro
Italia Unica