Politica
19 Gennaio 2016
Incontro organizzato dall’associazione Ferrara per la Costituzione e Movimento Federalista Europeo

L’Europa alla prova degli anti-europeisti

di Redazione | 2 min

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“La mancanza di un’identità comune è un grave problema per l’Europa: non ci sentiamo europei e quando decidiamo di rimanerne dentro lo facciamo quasi esclusivamente per timore del dopo”.

Le parole di Ilvo Diamanti sono probabilmente lo specchio della nostra società e rappresentano uno dei motivi per i quali oggi vige una sorta di sindrome anti-europeista nei cittadini e in alcuni partiti o movimenti, che riescono in questo modo a catalizzare molto consenso. Il caso più celebre è probabilmente il Front National in Francia guidato da Marine Le Pen che ha fatto dell’anti-europeismo una sua bandiera politica.

È proprio di Europa e dei suoi problemi si è discusso al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara all’incontro organizzato dall’associazione “Ferrara per la Costituzione” in collaborazione con il “Movimento Federalista Europeo”.

“L’Unione Europea è nata per costruire una pace in un continente che usciva da secoli di guerre e massacri e garantire una unità politica ed economica” ricorda Diamanti nel suo racconto, ma “oggi il quadro che ci ha accompagnato dalla nascita di questo progetto non c’è più perché è cambiato completamente il mondo nel quale viviamo; nonostante ciò, solo per aver garantito la pace per oltre 70 anni tra gli Stati membri, è un disegno che merita di continuare a vivere”.

Il giornalista di Repubblica decide di snocciolare poi alcune statistiche e tra quelle più interessanti emerge sicuramente che fino al 1999 gli italiani erano il popolo più europeista, con il passare degli anni però siamo diventati quelli con meno fiducia verso l’Europa. “Agli italiani non è vero che non piace l’Europa, sono pochi quelli che uscirebbero completamente” sottolinea Diamanti; alla maggior parte dei cittadini (e non solo italiani) “l’Europa non va bene così come è ma uscirne sarebbe peggio” spiega lo stesso professore.

Tra le problematiche alla costruzione di un’istituzione europea coesa, oltre all’identità, per il direttore di “La Polis” vi è sicuramente quella della sovrapposizione tra Stati membri ed Europa stessa. “I singoli paesi e l’Unione Europea si contrastano e finiscono per indebolirsi a vicenda: la politica si fa nelle diverse nazioni mentre le politiche le decide l’Europa” il commento di Diamanti.

“Oggi i populisti e l’anti politica hanno due grandi strumenti da usare per allargare il consenso: da un lato l’anti europeismo e dall’altro la paura del diverso” continua Diamanti, concludendo che “l’Europa va difesa perché garantisce pace al suo interno e rimango convinto si possa costruire consenso anche attraverso la buona politica” la speranza del sociologo.

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