Portomaggiore
11 Gennaio 2016
Estratte in tarda serata le salme delle tre vittime. La procura indaga i due titolari e la tesoriera

Poligono esploso, trovati i corpi. Tre indagati per omicidio colposo

di Redazione | 5 min

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(foto e video di Riccardo Scardovelli)

I corpi di Lorenzo Chiccoli, Paolo Masieri e Maurizio Neri sono stati trovati nella tarda serata, uno dopo l’altro, tra i resti pericolanti del poligono esploso di via Cattaneo a Portomaggiore. Si trovavano nei pressi del portone della struttura all’interno della quale erano rimasti intrappolati, al primo piano delle corsie dove domenica mattina stavano sparando. Le operazioni di demolizione dello stabile collassato nell’esplosione e nel successivo rogo sono iniziate con le fasi preparatorie del mattino e proseguite a oltranza fino al ritrovamento delle salme carbonizzate, che sono state trasferite all’istituto di medicina legale.

Nel frattempo la procura ha aperto un fascicolo e, con il ritrovamento delle salme, al momento risultano tre gli indagati: i due titolari dell’attività, padre e figlio, nonché la tesoriera dell’associazione Asd Poligono, per i quali si ipotizza il reato di concorso in omicidio e incendio colposo.

Le operazioni per il ritrovamento delle tre vittime sono iniziate nella mattinata di lunedì attorno alle ore 10, con l’arrivo della gru della ditta privata Ecoinerti demolizioni speciali, che è entrata però in azione solo nel pomeriggio attorno alle 16, nell’attesa che venissero esperiti i necessari atti della magistratura e il sequestro di tutto il materiale presente e utile alle indagini, dai documenti della Asd Poligono che si sono salvati dal rogo ad alcune apparecchiature esterne, fra cui quella per l’aspirazione dei gas che probabilmente hanno causato l’esplosione e il successivo rogo. E nell’attesa che si portasse sul posto anche un perito di parte, Davide Grandis, per compiere alcuni rilievi e assistere alle attività.

La mattinata è dunque trascorsa tra il posizionamento della enorme gru all’interno dell’area del poligono posta sotto sequestro e il coordinamento della ditta con i vigili del fuoco già presenti, che nel frattempo hanno introdotto all’interno delle macerie un drone per verificare la situazione. Sul posto si sono portati, oltre agli uomini della protezione civile, anche la polizia municipale, la guardia di finanza, i militari dell’Arma e il nucleo scientifico dei carabinieri, al quale si è aggiunto nel pomeriggio anche il Nia, il nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco. Attività seguite a distanza da alcuni residenti della zona e dai media locali e nazionali, interrotte verso le 12.20 e riprese nel pomeriggio. Fino alla messa in funzione della gru demolitrice, alle 16 circa, alla presenza del sindaco di Portomaggiore Nicola Minarelli.

Paolo Masieri

Paolo Masieri

Compito della gru è stato quello di rimuovere tutti gli elementi pericolanti della struttura, a partire dall’apertura di un varco in una delle pareti esterne, per permettere poi l’ingresso in sicurezza dei vigili del fuoco e di una loro scavatrice per la ricerca ed estrazione delle tre vittime. Una di loro, il 47enne Paolo Masieri, era conosciuto a Portomaggiore in quanto gestore dell’omonimo panificio (ora a saracinesca abbassata), mentre il 73enne Lorenzo Chiccoli, pensionato e appassionato cacciatore, e il pensionato 66enne Maurizio Neri, risultano entrambi di Masi Torello. Alla loro identità si è arrivati, a quanto sembra, dai documenti ritrovati nelle auto parcheggiate all’esterno della struttura del poligono. Per loro il sindaco di Masi Torello, Riccardo Bizzarri, ha proclamato il lutto cittadino: “A nome di tutta l’amministrazione – ha dichiarato – di tutti i consiglieri, di tutti i dipendenti comunali e di tutta la comunità ci stringiamo intorno al dolore delle famiglie colpite dall’incidente avvenuto ieri (domenica 10 gennaio, ndr) al poligono di Portomaggiore. “La priorità era ritrovare i corpi e restituirli alle rispettive famiglie – ha spiegato il sindaco di Portomaggiore, Nicola Minarelli – quindi le operazioni andranno avanti anche per l’intera notte, se necessario”. Una delle vittime, il masese Maurizio Neri, era conosciuto anche per la sua attività politica e a ricordarlo è Paolo Spath, coordinatore di Fratelli ed’Italia/An: “La speranza è stata per ore attaccata ad un filo – ha dichiarato – ma con le nuove ricerche è stata confermata la tragedia: nel rogo dell’esplosione del poligono di Portomaggiore, tra le tre vittime c’è anche l’amico Maurizio Neri. Esponente da sempre della destra di Masi Torello, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, era una delle figure con più esperienza e con le quali spesso mi sono confidato e fidato. Ma sopratutto Maurizio era una grande persona, mite, sempre attiva e pronta a mettersi a disposizione e dare una mano. Per tutti. Un sentito cordoglio alle famiglie delle due vittime, e a Marina e Samuele, moglie e figlio di Maurizio, il mio abbraccio più grande e affettuoso”.

Uno dei motivi che ha portato alla decisione di non sospendere le operazioni con l’oscurità era il timore che un eventuale acquazzone potesse cancellare elementi utili alle indagini, così la gru ha continuato a lavorare anche con il buio grazie a un gruppo di fari posizionati strategicamente dai vigili del fuoco. Dopo l’estrazione dei corpi, si dovranno ora compiere accertamenti sulle cause che hanno determinato l’esplosione interna (non udita dai residenti vicini visto che la struttura era insonorizzata) e le fiamme che hanno fatto collassare la struttura: fra le ipotesi più accreditate quella di un accumulo di gas, probabilmente non segnalato dal sistema di sicurezza, che avrebbe così saturato buona parte dell’ambiente. Ma l’inchiesta della procura dovrà anche accertare se tutte le condizioni di sicurezza erano state rispettate e acquisire elementi di prova nell’inchiesta aperta, cercando di capire per quale motivo le persone siano rimaste intrappolate all’interno nel tentativo di sfuggire al rogo.

Poligono esploso Portomaggiore, demolizione con la gru

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